testo e foto di Stefania Mistichelli
Meno 7 giorni all’avvio dell’anno scolastico 2020/2021.
Ancora una settimana di vacanza per alunni e studenti, soltanto una settimana per tutto il personale scolastico, impegnato in una corsa contro il tempo per aprire nelle migliori condizioni possibili tutti gli istituti, per poi – molti di loro – richiuderli dopo solo cinque giorni per permettere lo svolgimento delle elezioni regionali e del referendum.
«Come tutti ci stiamo organizzando – fa sapere Silvia Giorgi, preside dell’Isc Borgo Solestà Cantalamessa – e come ogni avvio c’è una complessità da gestire che è quella ordinaria.
In più quest’anno c’è lo emergenza che ci spinge a trovare strategie organizzative per garantire un livello di sicurezza che sia il migliore possibile».
I LAVORI – Tra queste, in ogni ordine di scuola e in ogni plesso sono state riviste le modalità di ingresso e di uscita, del tempo mensa, dell’intervallo, della disposizione delle aule e degli arredi.
«Nel mio istituto – continua la dirigente – c’è stata la necessità di alcuni interventi di tipo edilizio concordati con l’Amministrazione comunale e con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, concentrati soprattutto sulle due scuole medie dove abbiamo dovuto ampliare delle aule, togliendo divisori e stravolgendo la disposizione degli spazi.
In particolare, nel plesso di Cantalamessa abbiamo dovuto prevedere la collocazione delle aule su tre piani anzichè due.
I lavori stanno terminando adesso e comporterà molto impegno anche per il personale delle scuola, alle prese con le pulizie post cantiere.
Anche nella Rodari abbiamo dovuto eliminare un’aula che usavamo per attività ricreative, di piccolo gruppo o per l’accoglienza e l’abbiamo trasformata in una stanza refettorio, che si va ad aggiungere al refettorio già presente».
INGRESSI E USCITE – Aumento dei punti d’accesso laddove possibile, indicazioni precise di orientamento nei corridoi e sulle scale e una piccola revisione degli orari con uno scaglionamento degli orari di di ingresso.
«Alle medie – specifica Silvia Giorgi – alcune classi entreranno alle 7,55 e altre alle 8, per evitare assembramenti.
Nelle varie sedi scolastiche abbiamo poi fissato dei punti all’esterno dove i gruppi di genitori della stessa classe aspetteranno i bambini che entrano e che escono.
Non si potrà più fare il progetto accoglienza (ingresso anticipato, ndr).
Solo i bambini che arriveranno con lo scuolabus potranno entrare prima.
L’obiettivo è tenere separati i gruppi, le classi e le sezioni, in modo da avere, in caso di contagio, un numero circoscritto di persone interessate dalla quarantena».
DISTANZA – Scuola e distanziamento sociale assoluto: due termini inconciliabili per la dirigente dell’Isc Borgo Solestà Cantalamessa.
«La scuola non può diventare un ambiente ospedaliero né dove si fa terrorismo.
Quindi, ci adoperemo per il rispetto di tutte le regole di igiene e prevenzione, ma sarà impossibile separare del tutto i bambini gli uni dagli altri.
La cosa importante, secondo me, come dirigente scolastico molto preoccupato da questo avvio, è cercare di coniugare il dovuto rigore e il rispetto di tutte le indicazioni che ci vengono date da chi è competente in materia con il mantenimento di un clima giusto per una comunità scolastica in cui bambini e i ragazzi debbano ritrovare la loro serenità e un benessere psicoficosico che consenta un percorso di apprendimento normale».
UNITÀ DI PERSONALE – Conditio sine qua non per un avvio sereno dell’anno scolastico sarà l’ampliamento del personale.
«Finché non partiremo non sapremo come e fino a quando riusciremo a sostenere questi ritmi legati anche alla frequente igienizzazione degli ambienti.
Mantenendo lo stesso numero di classi – spiega la Giorgi – come Isc non avremmo diritto a personale docente aggiuntivo, ma come per tutti gli altri io ritengo che sia comunque necessario e ce lo aspettiamo, anche se ancora non è arrivato.
Il personale docente servirebbe per aumentare la vigilanza e per gestire alcuni momenti della giornata come ad esempio la ricreazione, momento necessario per gli alunni.
Secondo il nostro protocollo, l’intervallo prevederà la consumazione della merenda seduti, ma anche un momento in cui i ragazzi potranno muoversi e parlare, mettendo la mascherina, ogni classe in un punto specifico della scuola, interno o esterno all’istituto.
Poi, se ci saranno alunni con sintomi e dovremo isolarli in attesa dell’arrivo dei genitori, dovremo comunque fornire loro adeguata assistenza fino all’arrivo della famiglia.
C’è, poi, da prevedere che anche gli insegnanti possano avere sintomi…insomma, c’è bisogno di qualche unità di personale in più che possa sopperire in caso di bisogno.
Per non parlare dei collaboratori scolastici che hanno un carico di lavoro raddoppiato, visto che aumentiamo i piani, gli ingressi e il tempo dedicato alla pulizia».
WORK IN PROGRESS – Tanti ancora i nodi da scogliere: dalla gestione dei certificati medici alla modalità di convocazione dei supplenti o di gestione degli alunni in attesa dell’arrivo dei supplenti, visto che non si potrà più accorpare classi diverse. «Per quanto riguarda la scuola media ad indirizzo musicale – illustra la dirigente – stiamo valutando come modificare l’organizzazione.
Per la prima parte dell’anno faremo lezioni individuali, laddove prima erano una volta a settimana a coppia e la seconda dedicata alla musica d’insieme.
Abbiamo fatto questo scelta perché l’uso strumento necessita manipolazione e/o emissione di “goccioline”, a secondo della sua specificità.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, i bambini useranno giochi diversi ogni giorno della settimana per avere il tempo di igienizzarli, con l’utilizzo che sarà sempre limitato ai bambini della stessa sezione.
Al Collodi ripartirà la sezione Primavera, con un massimo di dieci alunni anziché venti.
Per permettere una corretta accoglienza, partirà indicativamente la prima settimana di ottobre e i genitori avranno accesso diretto all’aula».
ELEZIONI – Anche l’Isc Borgo Solestà Cantalamessa sarà coinvolto dalla tornata elettorale, con i plessi Ceci, Cantalamessa, Rodari, infanzia di Venagrande e primaria di Mozzano.
«La situazione ci sta pesando molto – ammette la Giorgi – In tempi precedenti al Covid, ho sempre chiesto di evitare di avere seggi nelle scuole oppure, in seconda istanza, di poterli razionalizzare, concentrandoli in un numero inferiore di plessi.
Quest’anno, la mia speranza era che i seggi venissero collocati in altre strutture.
Naturalmente non mi permetto di giudicare perché non conosco le difficoltà che ci sono dietro ad uno spostamento dei seggi, ma sarebbe stato meglio o anticipare le elezioni o ritardare l’avvio dell’anno scolastico.
Non ci sarebbe stato assolutamente alcun problema, anche perché i giorni avremmo potuto recuperarli a giugno. Già a monte, quando si sono decise le date delle elezioni, si poteva pensare alle scuole. Adesso abbiamo il problema pratico di allestire scuole che poi, a cinque giorni dalla partenza, verranno completamente sconvolte, con un lavoro da rifare dopo, senza considerare i discorsi di prevenzione del rischio e di rispetto per gli alunni, soprattutto i più piccoli, che vivono la delicatissima fase dell’accoglienza».
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