Un doppio collegamento via web con il candidato presidente Maurizio Mangialardi e, da Roma, con il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. I candidati del Pd Anna Casini e Augusto Curti hanno chiamato a raccolta alla Libreria Rinascita le associazioni ascolane e provinciali del mondo culturale, sociale e produttivo (tra cui Cna, Confesercenti tra cui gli “agguerriti” balneari) in vista del voto di domenica e lunedì per il rinnovo del Consiglio regionale.
«Ho stalkerizzato il ministro Franceschini e lo ringrazio per aver scelto come sede della Soprintendenza Marche-Sud -ha detto Casini- E’ stato proprio lui a decidere. In tutte le Marche il settore della cultura assorbe oltre 42mila addetti».
«Grazie per il Decreto semplificazioni -aggiunge Curti- Oltre alla semplice ricostruzione serve ora un progetto più ambizioso per rilanciare lo sviluppo del Piceno dopo il sisma e il covid. Anche le risorse in arrivo per le aree interne sono importanti sin dal primo progetto Barca ci siamo battuti per averle».
Mangialardi e Franceschini hanno rilanciato invece sulle grandi infrastrutturali in grado di “aprire” la dorsale adriatica anche all’alta velocità ferroviaria con conseguente arretramento dell’attuale tracciato alla luce dei fondi del Recovery Plan europeo.
«Sulla ricostruzione post sisma siamo pronti a cambiare passo -assicura Mangialardi- e ringrazio anche io il Ministro per aver individuato Ascoli come sede della Soprintendenza. Anche la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli nella recente visita ad Ancona ha aperto le porte alla verifica di fattibilità della ferrovia Ascoli-Antrodoco. Anche l’arretramento della ferrovia è in prospettiva una grandissima occasione per creare poi la più grande pista ciclabile d’Europa».
«Cultura e turismo stanno ancora soffrendo per gli effetti del coronavirus -dice Franceschini- e per questo abbiamo messo in campo ammortizzatori sociali per tutto il settore. Dobbiamo iniziare a pensare al “dopo” e puntiamo a far tornare, appena possibile, il turismo internazionale ma che non sia quello “low cost” che passa e non consuma. Punteremo sui cammini, sul ripopolamento dei borghi dell’Italia Centrale oggi disabitati e sul turismo lento. Le Marche hanno tutti gli ingredienti per attrarre il turismo come arte, mare e cibo».
Franceschini punta il dito sull’attuale “gap” infrastrutturale della dorsale adriatica. «Il boom del turismo di Napoli e Salerno -dice- è anche dovuto all’arrivo dell’alta velocità che connette i grandi scali aerei e dà la possibilità a chi fa magari un unico viaggio della vita in Italia di visitare questi luoghi. Perché non deve esserci questo collegamento nel versante adriatico magari liberando 500 km di costa, da Pesaro e Termoli, dall’attuale tracciato ferroviario che limita anche lo sviluppo verso il mare? Perché non deve esserci uno scalo aereo internazionale? Si tratta di progetti costosi, ma possibili. L’importante è anche vincere nelle Marche al di là del conto finale, ma per garantire una continuità con i precedenti governi e avere una visione di sviluppo e di crescita».
rp
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