A San Benedetto è stato inaugurato il monumento alla marineria sambenedettese, rappresentato dalla prua dell’ex motopesca “Geneviève”.
Il taglio del nastro alla presenza di autorità civili, militari e religiose, ma anche tanti cittadini.
A fare gli onori di casa la consigliera comunale Mariadele Girolami, coordinatrice del progetto dedicato alla marineria locale, che ha rivolto un pensiero anche alle donne dei marinai, vero fulcro della famiglia marinara sambenedettese, annunciando la prossima intitolazione di una via in loro onore, progetto su cui sta lavorando la stessa Girolami con il collega Mario Ballatore e l’assessore Filippo Olivieri.
L’opera è stata realizzata anche grazie al fattivo apporto dei consiglieri Mario Ballatore, Carmine Chiodi, Emidio Del Zompo e Gianni Massimo Balloni e, soprattutto alla grande sinergia tra Amministrazione, rappresentanti della marineria, tecnici comunali e non.
Nel suo intervento il sindaco Pasqualino Piunti ha affermato come «non è possibile capire la storia di San Benedetto se non si approfondisce il suo rapporto con il mare e con le attività ad esso legate».
«Questo è il nostro grazie alla marineria sambenedettese che ha reso grande la nostra città, così come alle mogli che hanno protetto e cresciuto la famiglia, in un epoca in cui partire per il mare era scontato ma ritornare no» ha detto l’assessore alle Politiche del mare, Filippo Olivieri, ideatore del progetto che, nel ringraziare tutti coloro che hanno concorso alla realizzazione dell’opera, ha spiegato come questo «è solo il primo stralcio di un progetto che prevede la realizzazione anche di un auditorium all’aperto per offrire alla città un nuovo spazio aggregativo».
Ha poi ricordato i marittimi che, nei mari del mondo, hanno perso la vita, tra cui alcuni appartenenti alla sua famiglia.
Il comandante della Capitaneria di Porto, Marco Mancini, ha ricordato come l’ancora della “Geneviève” sia accolta nel cortile della Capitaneria.
«La Geneviève” – ha ricordato il responsabile dell’archivio storico comunale Giuseppe Merlini – era l’ultimo scafo rimasto di una flotta di navi che San Benedetto accoglieva nel suo porto e che salparono, tra gli anni ’60 e ’70, verso i mari di tutto il mondo alla ricerca di nuove zone di pesca».
La social media manager and graphic designer Selene Re ha presentato i supporti multimediali legati al monumento fruibili anche da persone con disabilità sensoriali.
Dopo la benedizione del monumento da parte del vicario del vescovo, don Patrizio Spina, e di don Giuseppe Giudici della Pastorale del mare, sulle note di “Nuttate de luna” – eseguita dai musicisti Carl Fanini e Roberto Lanciotti – il sindaco Piunti e l’assessore Olivieri hanno simbolicamente stappato due bottiglie di spumante con cui hanno bagnato la chiglia della “Geneviève” e scoperto la targa commemorativa dell’evento su cui si legge questa dedica redatta dal consigliere Gianni Massimo Balloni: “Ai forti uomini di mare che da San Benedetto del Tronto hanno unito l’Adriatico agli Oceani. A chi è tornato ed a chi ha baciato le onde. Alle famiglie dei marinai di ogni generazione che hanno reso grande la Città…”
Poi sulla prua sono comparsi, proiettati da un fascio di luce, i nomi delle imbarcazioni che hanno fatto la storia della pesca oceanica sambenedettese. Nomi che sono visibili sul totem multimediale installato nell’area e anche in quello installato nella sezione della pesca oceanica del “Museo della civiltà marinara” che sorge nel complesso del mercato ittico.
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