Doppio via libera, nella stessa seduta, da parte della giunta comunale all’ampliamento delle discariche di Geta (privata) e Relluce (pubblico-privata). Il pronunciamento del Comune si inserisce nel corso delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (Via) in corso in Provincia. Per entrambe le “pratiche” il Comune ha riconosciuto la compatibilità con “l’interesse pubblico generale“.
Nel caso di Geta si tratta dell’ampliamento della “discarica 3” e sostanziale modificata dell’autorizzazione ambientale integrata (Aia). In cifre, da quello che emerge dalle carte, si tratterebbe di un incremento di volume 36.500 metri cubi a fronte di una volumetria già approvata per la discarica “3” di 160.000 mc.
In termini di rifiuti abbancabili si tratta di un aumento di circa 65.500 tonnellate.
Sembrano passati anni luce quando il Comune, con in testa l’ex sindaco Guido Castelli, si batteva a suon di ricorsi e conferenze stampa contro lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e l’ampliamento della discarica che si trova in località Alto Bretta.
Era stata la Provincia a richiedere agli enti interessati di rilasciare il proprio parere entro 90 giorni dalla pubblicazione dei documenti relativi al progetto sul sito (qui) avvenuta in data 20 luglio 2020. La presentazione del progetto da parte della Geta risale invece al 18 dicembre 2018.
la giunta comunale ha rilevato comunque “la necessità di un approfondimento in relazione alla valutazione della soglia percentuale di ampliamento della discarica, di cui alla autorizzazione N.2055/Gen del 15/07/2011 e nella contestuale valutazione dei quantitativi di modifica sostanziale o ampliamento anche con riferimento al Piano regionale di Gestione dei Rifiuti”.
Per Relluce invece si tratta del nuovo tentativo di ampliamento dopo quelli abortiti in passato sempre durante la precedente amministrazione comunale come nel caso della sesta vasca da oltre un milione di tonnellate di rifiuti.
Ora si ritenta con una vasca più piccola ma sempre significativa visto che l’area già ospita cinque vasche di rifiuti ormai esaurite da tempo.
Anche in questo caso il Comune ha dato il via libera dopo la pubblicazione sul sito web della provincia (qui) avvenuta sempre con protocollo dello scorso 20 luglio.
Il Comune non ha espresso rilievi rimandando “per gli aspetti di tutela igienico-sanitaria ed ambientale connessi alla realizzazione dell’intervento agli accorgimenti e/o prescrizioni che saranno eventualmente dettate dagli organismi tecnici competenti in materia (Asur e Arpam)“. Contro l’ampliamento del sito si sono già espressi duramente i sindaci di Castel di Lama e Appignano (leggi l’articolo)
rp
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