Sarr protagonista
di Andrea Ferretti
Ascoli al tappeto. La squadra di Bertotto resta a quota 4, come quattro sono le sconfitte rimediate dal Picchio nelle prime sei giornate. Più che lecito, a questo punto, ipotizzare che la panchina di Bertotto sia a rischio.
I bianconeri hanno fatto sì che il portiere del Pordenone non effettuasse una parata: piccolo record che al “Del Duca” ha stabilito il 23enne Perisan.
Tesser ringrazia e se ne torna a casa con tre punti meritati, maturati nel primo tempo (solo per il gol) ma soprattutto nella ripresa quando il passivo per l’Ascoli poteva essere decisamente più pesante se l’esordiente (in campionato) Sarr non avesse miracoleggiato in diverse occasioni di cui, ad un certo punto, nel giro di appena tre minuti, si è quasi perso il conto.
Uno dei salvataggi di Sarr
Il Pordenone ad un certo punto sembrava quasi sparasse, peraltro senza nemmeno strafare, sulla… Croce Rossa. Ecco allora che qualcosa va fatto per curare un Ascoli malato non solo di covid.
Il primo tempo, che definiamo noioso per non dire brutto, si ricorda solo per il gol. Al 39’ accelerata del Pordenone con il traversone di Berra che sembra destinato ad essere presa di Sarr, già proteso in tuffo a terra.
Ma Scavone brucia sul tempo sia il portiere che Spendlhofer ed è 0-1. Un fuoco di paglia? Forse. Perchè dopo meno di due minuti lo stesso Scavone, su un’azione in fotocopia, va vicino al bis.
Nella ripresa al 3’ staffilata da 25 metri di Calò: Sarr sfiora la palla che finisce sul palo, riprende Diaw che manda alle stelle. Poi Pordenone ancora vicino al gol, e di nuovo con Scavone: colpo di testa e prodezza di Sarr.
Il gol di Scavone
L’Ascoli avanza Kragl, ma non cambia niente. Anzi. Il Pordenone va addirittura ben quattro volte vicinissimo al gol in appena tre minuti: al 37’ con Pasa su centro di Berra, al 38’ con un’incornata di Bassoli, al 39’ con un tiro di Berra deviato da Brosco (di testa mentre si trova a terra), al 40’ con Diaw.
Protagonista assoluto il portiere Sarr, unica nota lieta di un pomeriggio da dimenticare.
Così come per l Pordenone è da dimenticare il penalty calciato alle stelle da Ciurria al 44′, dopo che lo stesso giocatore era stato atterrato in area da Brosco.
Il salvataggio di Brosco
ASCOLI (4-2-3-1): Sarr; Spendlhofer, Brosco, Avlonitis, Kragl; Cavion, Donis (17’st Buchel); Gerbo (7’st Chiricò), Sabiri (34’st Matos), Cangiano (17’st Sarzi Puttini); Bajic. A disposizione: Ndiaye, Corbo, Sini, Ghazoini, Lico, Eramo. Allenatore: Bertotto.
PORDENONE (4-3-1-2): Perisan; Berra, Camporese, Barison (1’st Bassoli), Vogliacco (26’st Stefani); Magnino, Calò, Scavone (21’st Pasa); Ciurria; Butic (42’st Misuraca), Diaw. A disposizione: Passador, Bindi, Mallamo, Rossetti, Musiolik, Secli. Allenatore: Tesser.
Arbitro: Massimi di Termoli (assistenti Lanotte di Barletta e Rossi di Novara, quarto ufficiale Camplone di Pescara).
Rete: 39’pt Scavone.
Note: ammoniti Spendlhofer (A), Scavone (P), Sabiri (A), Avlonitis (A), Diaw (P) per gioco falloso, Chiricò (A) per simulazione di fallo. Angoli 6-2 per il Pordenone. Recupero 0’+4′.
Bertotto: «Gioco funzionale agli uomini che ho» Tesser: «Poteva finire in goleada»
Anche l’Ascoli aderisce alla protesta della Serie B: «Non lasciate morire il calcio degli italiani»
Il Covid sconfigge la Reggiana a Salerno, Venezia-Empoli prosegue domenica
Capitani e terna prima del via
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati