Con la collaborazione delle aziende, la Regione Marche sta valutando il rimborso alle famiglie degli abbonamenti scolastici del trasporto pubblico. Questo anche alla luce dell’estensione della didattica a distanza.
«Purtroppo la seconda ondata dei contagi – dice Guido Castelli, assessore regionale ai Trasporti – ci ha imposto l’adozione di misure di cautela che hanno ulteriormente ridotto l’utilizzo del trasporto pubblico nelle Marche. Questo scenario, a prescindere da quello che deciderà il Governo, ci impone di ristorare le famiglie che si trovano nella condizione di non poter usufruire degli abbonamenti precedentemente acquistati».
«Le misure adottate dalla giunta infatti – spiega l’ex sindaco di Ascoli – hanno portato alla riduzione della didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado e della capacità massima di carico del sistema del trasporto pubblico locale. Queste misure, a prioritaria tutela della salute dei marchigiani, hanno portato nuovamente ad un non pieno utilizzo degli abbonamenti scolastici che le famiglie avevano acquistato ad inizio anno scolastico, dimostrando un buon livello di fiducia verso il settore. La Regione non vuole tradire questa fiducia e, pertanto, si stanno già valutando misure di ristoro degli utenti, nonostante si sia ancora nella scia dei rimborsi disposti dal DL Rilancio dello scorso maggio per il primo lockdown. A prescindere da quello che il Governo deciderà la Regione intende riconoscere un ristoro».
Al fine di sollecitare il panorama nazionale sull’argomento, vista l’entità delle risorse messe in gioco, l’assessore Castelli nel suo intervento nell’audizione delle Regioni presso la Commissione competente della Camera dei Deputati dello scorso mercoledì, ha già posto il problema sollecitando soluzioni nazionali. Inoltre ha chiesto che di questa problematica venga discusso nella prossima Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni per confrontarsi con i colleghi.
«In ambito regionale – conclude Castelli – si sono invece attivate le interlocuzioni con i gestori dei servizi di trasporto per quantificare meglio l’entità del fenomeno, anche per valutare coperture locali qualora dovesse mancare l’intervento del Governo».
La raccomandazione per tutti gli utenti è di conservare gli abbonamenti che nel frattempo fossero scaduti.
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