di Luca Capponi
Le parole del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti continuano a dividere. Ma soprattutto a suscitare scalpore.
Dopo il tamtam innescatosi sui social, la lettera che Filisetti ha inviato agli studenti in occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in cui si commemorano i caduti della Prima Guerra Mondiale, ha attirato anche l’attenzione dei media nazionali.
Un vortice in cui, forse, il direttore non pensava di finire. Ma tant’è. Le reazioni che ne stigmatizzano tono e messaggio della lettera, che si conclude con un maiuscolo “Presente!” secondo alcuni davvero poco equivocabile, arrivano da più parti, con taluni che ne chiedono a gran voce la rimozione.
«La lettera presenta l’evento la Prima Guerra Mondiale in una chiave molto lontana dalla realtà, che vide morire molti giovani del tutto estranei alla politica imperialistica e da essa usati -scrive Paola Petrucci del movimento “Dipende da noi”, candidato alle ultime regionali-. I toni della lettera richiamano dichiaratamente quelli della retorica militarista e contrastano con lo spirito della Costituzione. Il messaggio punta poi a screditare l’impegno di tanti giovani presenti per scelta consapevole alle manifestazioni di piazza per far sentire la loro voce autentica e libera in modo pacifico e civile».
«Questo intervento è inaccettabile soprattutto da quanti hanno a cuore la scuola come un luogo di crescita nello spirito degli ideali costituzionali della pace e della democrazia -è la conclusione-. Chiediamo alla ministra dell’istruzione Azzolina di richiamare il direttore al rispetto della Costituzione e di rimuoverlo dall’incarico, ove non pervenga presto da parte sua una ritrattazione dei contenuti e dei toni utilizzati».
Per il gruppo dei parlmentari marchigiani del Movimento 5 Stelle, Filisetti ha usato «la prosa solenne più tipica di una comunicazione nostalgica che non di una comunicazione istituzionale».
«Seppur si possa intendere positivamente il riferimento ai giovani italiani che hanno perso la vita nelle trincee della Grande Guerra, riteniamo che siano stati assolutamente inappropriati il modo e le parole utilizzate -spiegano i pentastellati-. Troppi i riferimenti a situazioni e a termini propri di una cultura che ispira oggi gruppi giovanili di estrema destra, nazionalista o fascista. Da dirigenti che occupano ruoli così importanti auspichiamo messaggi ben più edificanti e ponderati. Magari una comunicazione forte e valoriale, la avremmo voluta sentire in difesa del sistema scolastico, degli studenti, degli insegnanti e degli operatori scolastici».
A chiudere le reazioni, per ora, c’è il gruppo di “Ascolto & Partecipazione“, con i testa i consiglieri comunali ascolani Antonio Canzian ed Emidio Nardini.
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