di Francesca Marsili
«Il mondo aspetta il vaccino, è’ una conquista per l’umanità. E’ l’evidenza di come affidandosi alla scienza si possono vincere battaglie che sembrano impossibili».
Commenta così Massimo Clementi, jesino, ordinario di Microbiologia e Virologia al “San Raffaele” di Milano, la notizia appena diffusa dell’efficacia del vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer-Biontech.
L’annuncio, soprattutto ora dove l’onda dei contagi sta travolgendo nuovamente con numeri in continuo aumento, porta una ventata di ottimismo nel mondo scientifico, e non solo.
«La sperimentazione è andata oltre le aspettative, è efficace al 90 per cento secondo i dati preliminari della terza fase – sottolinea l’esperto- non solo i vaccinati risultano protetti, ma l’altra grande notizia estremamente positiva è che l’utilizzo di questo antidoto non ha evidenziato effetti collaterali».
Il vaccino in questione, dopo aver superato le fasi 1 e 2 in cui era stato dichiarato ragionevolmente sicuro perché suscita una risposta immunitaria potenzialmente protettiva è passata ora alla fase 3.
«In questa ultima fase che andrà avanti ancora per un mese, – spiega il virologo – sono state selezionate 44mila soggetti divisi in 2 gruppi. Metà sono stati vaccinati con il vaccino anti-Covid, metà no. Ovviamente i partecipanti non sapevano a quale gruppo appartenevano. Dopo una seconda somministrazione di vaccino a distanza di una settimana – continua Clementi – i ricercatori hanno contato i casi di positività al Covid-19: novantaquattro, tutti tra i non vaccinati».
Insomma ci sono al momento buone possibilità che il vaccino funzioni e con la conferma, la fine di un dramma di proporzioni mondiali. A quel punto resterebbe da sciogliere il nodo tutto politico dell’obbligatorietà o meno e su questo l’esperto virologo risponde: «Credo poco alle imposizioni e quindi ai vaccini obbligatori, molto meglio il convincimento riguardo la sua efficacia».
Parallelamente a questa notizia sull’efficacia dell’antidoto tanto atteso perché strumento per mettere in atto una strategia di massa preventiva, il professor Clementi parla anche dello sviluppo di nuove terapie per la cura dal virus Sars-CoV2.
«Gli anticorpi monoclonali sono la terapia più innovativa. Clonati appunto, riprodotti e bloccano l’ingresso del virus nell’albero respiratorio chiudendo a chiave la serratura. Sono quelli diventati famosi perché somministrati a Donald Trump –spiega il dottor Clementi– Sono in via di sperimentazione e rappresentano oltre che un’efficace terapia, un’assicurazione da mettere nel cassetto e tirare fuori nel caso in un futuro ce ne fosse bisogno perché come abbiamo visto per i virus della Sars nel 2002 e della Mers nel 2013 (anch’essi Coronavirus), lo spillover è frequente». Per accelerare il più possibile le tempistiche, la Pfizer Biontech ha già avviato la produzione di massa del vaccino.
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