A valle dei Sibillini, nei centri abitati, il Coronavirus rende buie anche le giornate di sole, calde come se non fosse novembre.
Ma sul Monte Bove nel Comune di Ussita, a quasi 2.000 metri, i camosci non sanno nulla del virus, dei decessi, della crisi del sistema sanitario e del timore che un nuovo lockdown possa mettere in ginocchio l’economia.
I camosci saltellano, splendidi e fieri nel loro habitat naturale, circondati da paesaggi mozzafiato.
Così sono stati immortalati ieri, domenica 8 novembre, da due escursionisti, Liberato Apuzzo e Maurizio Coccetti, entrambi di Comunanza.
Due i gruppi che Apuzzo e Coccetti hanno incontrato lungo il tragitto, tra Frontignano e Monte Bove. Il primo composto da una decina di esemplari. Molto più numeroso il secondo, in linea con quanto registrato dall’ultimo censimento che risale a fine agosto, con 110 camosci avvistati nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e 230 è il numero degli individui approssimativamente stimati (leggi qui).
Di questi, ben 98 gravitano proprio sul Monte Bove.
Non è quantificabile però l’emozione di trovarseli di fronte.
m.n.g.
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