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Assunzione di 3.000 infermieri,
l’attacco del Nursind
«Una bufala della Regione»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Il sindacato duro dopo l'annuncio dell'assessore alla sanità Saltamartini: «L’ennesimo coup de théâtre che getta fumo negli occhi alla popolazione. La procedura proposta di utilizzare la graduatoria concorsuale dei partecipanti per chiamate a tempo determinato per soli 3 mesi è fallimentare»
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«Altra bufala in danno della sanità marchigiana: le 3.000 assunzioni d’infermieri proclamate qualche giorno fa dall’assessore Saltamartini sono l’ennesimo coup de théâtre che getta fumo negli occhi alla popolazione. La procedura proposta dalla Regione Marche di utilizzare la graduatoria concorsuale dei partecipanti per chiamate a tempo determinato per soli 3 mesi è fallimentare».

Infermieri in prima linea nella lotta al Covid

Inizia così il duro attacco del Nursind, il sindacato delle professioni infemieristiche che commenta in maniera molto critica quanto annunciato dalla Regione qualche giorno fa.

«Tutti i partecipanti infatti sono già occupati a tempo determinato in altre strutture sanitarie marchigiane, per lo più private oppure in altre regioni e già ci hanno riferito che non accetteranno questo contratto -spiega il sindacato-. Per ottenere assunzioni immediate e contrastare l’epidemia da Coronavirus occorre ben altro, la Regione Marche deve procedere alle stabilizzazioni degli infermieri aventi diritto e deliberare che le prove concorsuali realizzate sono concluse e realizzare subito le assunzioni a tempo indeterminato. I colleghi infermieri in graduatoria concorsuale accetteranno solo il tempo indeterminato, altrimenti preferiscono restare nelle proprie strutture».

Il Covid Center di Civitanova

«Rispondendo all’assunzione per 3 mesi proposta dall’Asur, lascerebbero di punto in bianco senza neanche il tempo di preavviso contrattuale le loro sedi di servizio, causando in queste aziende un grave disservizio con conseguenze dannose per gli stessi pazienti -continua il Nursind-. La lotta al virus non si potrà vincere senza gli infermieri, i cittadini devono sapere che negli ospedali e nei servizi sanitari marchigiani si registra una forte carenza di questi professionisti sanitari, per ogni unità operativa sanitaria delle Marche, mancano in media 3-4 infermieri».

«Stimiamo un fabbisogno urgente per ogni area vasta della regione Marche di circa 250 infermieri, senza considerare le grandi aziende di Marche Nord e AOR Torrette di Ancona dove le necessità per ciascuna constano di circa 150 –200 infermieri -è la precisazione-. Attualmente le carenze sono colmate grazie all’abuso e allo sfruttamento delle condizioni di lavoro, gli infermieri a tempo determinato in servizio non hanno beneficiato delle ferie estive, saltando anche i loro riposi. Purtroppo questi colleghi hanno paura di richiamare i loro diritti di lavoratori, li dissuade il concorso non ancora concluso e l’ipotetico rischio di essere discriminati».

«Purtroppo nelle strutture sanitarie delle Marche registriamomolti infortuni con sanitari malati Covid e positivi asintomatici, il numero attualmente supera le 500 unità e tende a crescere -va avanti il sindacato-. I professionisti protestano inadeguate misure di tutela della loro salute; nelle più grandi aziende sanitarie marchigiane non è stata istituita una procedura di screening e monitoraggio del rischio biologico da Covid e anche nel nuovissimo Covid Center di Civitanova, le problematiche organizzative e gestionali non mancano. Inoltre l’arruolamento del personale infermieristico per il Covid Center non esclude colleghi senza esperienza effettiva nell’ambito dell’area critica, per cui i carichi dilavoro per il personale “esperto” risultano molto onerosi con conseguente aumento del rischio clinico per i pazienti».

«Il Nursind ha la maggiore rappresentatività dei professionisti sanitari infermieri delle Marche, auspichiamo quindi che la Regione attui strategie che tengano in dovuta considerazione delle proposte avanzate dalla nostra categoria professionale -è la conclusione-. Siamo infermieri professionisti della salute che operano in prima linea in difesa della salute dei cittadini, conosciamo i problemi e abbiamo le soluzioni, essere trattati alla stregua di pedine, esclusi dai processi decisionali, è strategia miope, disastrosa per una buona politica sanitaria, gli infermieri sono tra gli interlocutori più responsabili e competenti, professionisti con il medesimo obiettivo, garantire la salute dei cittadini».

 

Emergenza Coronavirus, la Regione assumerà 3.000 infermieri


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