Circa 2,7 milioni di euro, fra contributi stanziati a favore delle persone colpite dal terremoto percepiti irregolarmente e danno erariale nell’utilizzo delle Sae. C’è chi viveva altrove ma prendeva il Cas, chi utilizzava la Sae come casa di villeggiatura. Sono in tutto 131 persone denunciate dopo le due operazioni della Tenenza di Camerino della Guardia di Finanza, coordinate dal procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio.
Sulla scia dell’operazione “Anubi”, che ha portato, due anni fa, a 120 denunce e alla contestazione di indebite percezioni per oltre 500.000 euro, sono proseguiti gli accertamenti sul contributo di autonoma sistemazione (Cas) per fronteggiare l’emergenza abitativa, destinato alla popolazione del centro Italia colpita dagli eventi sismici del 2016.
Individuata dalle Fiamme gialle un’ulteriore platea di persone che, seppur formalmente residenti nei comuni del cratere, in realtà vivevano stabilmente altrove, non rispettando quindi il requisito della dimora principale, abituale e continuativa in uno dei Comuni.
Riscontro dei consumi delle utenze domestiche, assunzione di informazioni da vicini di casa, datori di lavoro e portalettere, nonché verifiche della scelta del medico curante, dell’ubicazione della filiale bancaria di riferimento del richiedente e dell’eventuale attivazione del servizio “seguimi” di Poste Italiane, al fine di ricevere la corrispondenza ad un indirizzo diverso rispetto alla formale residenza: questi gli approfondimenti operati dalla Guardia di Finanza che hanno portato ad individuare, nel corso dell’operazione “Anubi II”, 89 persone denunciate per indebite percezioni per un totale di circa 670mila euro, di cui circa 310mila già preventivamente sequestrati.
Parallelamente, è in corso di esecuzione l’operazione “Domus Vacue”, per contrastare condotte lesive degli interessi pubblici connessi alle misure di sostegno e finalizzata all’individuazione di eventuali abusi o irregolarità nell’utilizzo delle Sae. Le indagini delle Fiamme gialle camerti sono ancora in corso e hanno riguardato sia le indebite assegnazioni delle soluzioni abitative di emergenza ai soggetti richiedenti, in quanto carenti dei requisiti iniziali previsti, sia i casi di irregolare o mancato utilizzo dei moduli abitativi.
Gli accertamenti sin qui svolti hanno consentito di denunciare 42 soggetti alla Procura generale della Corte dei Conti nonché di segnalarli alle competenti autorità locali e regionale, per un totale di indebite percezioni e danno erariale di circa 2 milioni di euro.
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