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Covid, emergenza posti letto:
ecco il piano di Area Vasta 5

CORONAVIRUS - Il dottor Carlo Marinucci, individuato come figura di raccordo tra i reparti impegnati nella gestione dei pazienti Covid. Saranno utilizzati il Day Surgery e potenziata la Murg del "Mazzoni", dove c'è anche un tendone riscaldato al Pronto Soccorso. Medicina del "Madonna del Soccorso" vicina alla riconversione
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di Maria Nerina Galiè

In piena pandemia, l’emergenza sanitaria della seconda ondata sta toccando le strutture ospedaliere del Piceno come non era accaduto a marzo.

Il dottor Carlo Marinucci

Si poteva prevedere? Durante l’estate c’era bisogno di misure preventive più restrittive? Ci si poteva organizzare meglio al livello sanitario, sia dal punto di vista delle strutture che del personale? Probabilmente si, ma il con il senno del poi sono tutti bravi a giudicare. La realtà è che il virus è tornato a circolare in maniera incontrollabile e cresce il numero delle persone che hanno bisogno di ricovero.

Cosa sta facendo l’Area Vasta 5 per gestire questo nuovo, inaspettato nemico? E’, come molti affermano, in balia delle onde e distribuisce a caso pazienti Covid più o meno gravi tra i due ospedali della provincia?

«No, c’è un piano ben preciso, che è poi quello regionale mai cambiato, alla base delle scelte che stiamo facendo.

Siamo in difficoltà. E’ vero. Perché i numeri sono altissimi. Perchè nella prima ondata avevamo un ospedale completamente Covid ed uno pulito e non c’erano attività ambulatoriale nè il lockdown.

Ma ogni giorno attuiamo programmi per avere i posti letto e strumentazione che occorrono. Rimane il problema della carenza di personale. Ma quello in forza non si sta risparmiando».

Lo afferma senza esitazione il dottor Carlo Marinucci, direttore del reparto Radiologia dell’Area Vasta 5, ora nominato “referente con funzione di supervisione e raccordo – a supporto del direttore di Area Vasta 5 – tra le articolazioni organizzative delle strutture ospedaliere di Ascoli e San Benedetto coinvolte in via diretta nella gestione dei pazienti Covid-19″. Il dottor Marinucci sarà tre giorni a settimana a San Benedetto. Dovrà raccogliere “problematiche e necessità organizzative propedeutiche alla assunzione dei provvedimenti necessari”.

Carlo Marinucci fa il punto sulla situazione posti letto, senza nascondere che «se le richieste di ospedalizzazione continuano a crescere, l’ospedale di San Benedetto tornerà tutto Covid». Intanto, tra pochi giorni saranno recuperati 30 posti letto nel reparto Medicina e 13 alla Murg.

E Ascoli? Nel piano regionale è previsto che sia dedicato ai positivi il reparto Malattie Infettive (18 posti tutti occupati al momento). Mentre è di ieri, 12 novembre, la delibera che dà il via ai lavori per potenziare potenziare l’impianto di distribuzione gas medicinali (ossigeno, protossido di azoto, aria medicinale, aria o azoto per alimentare strumenti chirurgici, anidride carbonica), del vuoto (aspirazione endocavitaria) e dell’evacuazione dei gas anestetici presso i reparti Day Surgery e Medicina d’Urgenza.

«Nel Piano, il Pronto Soccorso deve avere una Murg per pazienti Covid. Ce l’ha, ma non è più sufficiente. Si è quindi reso necessario un ampliamento con il Day Surgery, che si trova al terzo piano del “Mazzoni” ma vi si accede tramite un ascensore separato direttamente dal  Pronto Soccorso». 

Il tendone al Pronto Soccorso del “Mazzoni”

Insufficiente, nel reparto per le emergenze dell’ospedale ascolano, anche la sala d’aspetto per pazienti sospetti. Adesso c’è un tendone riscaldato.

Si sta rivelando fondamentale, per la gestione dei Covid, la Tac dedicata ai contagiati o sospetti che è stata inaugurata a maggio al Pronto Soccorso (leggi qui).

Marinucci: «Facciamo più di 10 Tac toraciche al giorno, permettendoci di centrare la diagnosi. E’ utilissima anche per i Covid che si stanno curando a casa. Vengono a fare l’esame senza passare per il Pronto Soccorso».

Quanto sono penalizzati i pazienti no Covid?

«Nessuno dei due ospedali è a pieno regime. Gli interventi necessari, quelli oncologici ad esempio, – precisa Marinucci –  si continuano a fare, ma si stanno concentrando ad Ascoli, dove ci sono anestesisti e rianimatori per il percorso pulito». 

Insieme con il primario di Radiologia, nel nuovo ruolo che affianca la “cabina di regia” designata a marzo per fronteggiare l’emergenza, il Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5, ha individuato anche il dottor Riccardo Pela, rientrato dalla pensione (leggi qui), coordinatore dei posti letto Covid ordinari al “Madonna del Soccorso” coadiuvato dal collega Roberto Gobbato, neurologo pure in pensione. Il dottor Mario Sfrappini, direttore di Geriatria, è invece il coordinatore delle dimissioni protette verso le altre strutture territoriali.

Sul tendone allestito al Pronto Soccorso, non sono mancate le polemiche. Ecco la reazione dell’Usb Sanità di Ascoli che, mentre proclama lo sciopero del 25 settembre, scrive in una nota: «Questa è la soluzione individuata dalla nostra dirigenza? Solo pochi giorni fa, avevamo portato all’attenzione della stampa la drammatica situazione nella quale versa la Area Vasta 5 per quanto riguarda la situazione dei posti letto Covid e la conseguente attesa di ore, se non di giorni, alla quale sono costretti i pazienti al Pronto Soccorso. E quindi, per ovviare a questa situazione, non si è trovata altra soluzione se non quella, come accaduto per il reparto Murg di Ascoli, di individuare reparti non strutturati e organizzati perché non previsti allo scopo, dal Piano Pandemico Regionale».

 


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