«L’incomprensibile decisione del Governo di inserire le Marche tra le regioni in zona arancione, è basata su parametri incomprensibili ed è arrivata senza alcuna interlocuzione preventiva con le istituzioni regionali».
E’ quanto dichiara Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale della Lega, che continua sul solco tracciato dal governatore Acquaroli in polemica con il governo per inserito le Marche nelle regioni con rischio medio-alto, con conseguenti ulteriori misure restrittive.
«Sto preparando un’interrogazione al ministro Speranza per avere adeguati chiarimenti nel merito – continua Marchetti – il calcolo dei parametri che hanno portato l’esecutivo a paralizzare le Marche dichiarandole regione a rischio medio-alto – spiega – si riferisce ai dati dell’ultima settimana di ottobre, che già negli ultimi sette giorni hanno però subito un’inflessione in positivo.
L’ordinanza del Governo è arrivata soltanto nel primo pomeriggio di oggi e i provvedimenti entreranno in vigore a partire dalle 24 dello stesso giorno – sottolinea Marchetti – questo reca altri danni alle attività produttive, già compromesse da una crisi senza precedenti. Molti ristoratori ad esempio avevano già accettato prenotazioni per la giornata di domenica, acquistando merce che ora saranno costretti a buttare. In un momento così difficile per l’economia, vessare ulteriormente gli imprenditori è l’ennesimo schiaffo di un governo arrogante, tracotante e sordo alle necessità dei territori. Sarebbe stato opportuno che l’esecutivo nazionale avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio. È vergognoso che il governo continui a restare arroccato nelle sue torri d’avorio, lontano dalla vita vera, dalle persone – la conclusione – porterò in Parlamento il grido dei tanti cittadini perbene che sono sull’orlo del baratro, e qualcuno dovrà per forza dar conto delle scelte scellerate che i marchigiani stanno ingiustamente subendo».
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