Ospedale “Mazzoni” nel caos, interviene il Pd ascolano. «Troppi contagi tra operatori e pazienti, il sindaco difenda davvero il nostro ospedale e chieda la divisione di strutture e percorsi sicuri dedicati a covid e no covid. Sono spariti tutti quelli che pur di racimolare voti sparlavano di sanità. Ora hanno l’onere e l’onore del governo, e devono fare scelte per la salute e non per le prossime elezioni».
Lo affermano Angelo Procaccini e Francesco Ameli che del Pd sono il segretario comunale e il capogruppo consiliare. E’ la lor sintesi in merito alle situazioni di difficoltà che si sono verificate in ospedale.
«Da un mese denunciamo l’inadeguatezza della gestione della pandemia da parte della Regione Marche nella nostra Area Vasta – aggiungono – e purtroppo ad oggi i fatti confermano i nostri timori: giorno dopo giorno si moltiplicano i contagi tra operatori sanitari e pazienti, e vengono chiusi e spostati reparti da un giorno all’altro. Raccogliamo il messaggio dei sindacati e le loro preoccupazioni – proseguono i due democrat – che in questi giorni sono sempre più forti. E chiediamo alle forze politiche che governano il territorio, a partire dal sindaco di Ascol, di dare una risposta chiara e netta. Si convincano della necessità di separare nei fatti le strutture di Ascoli e San Benedetto in covid e no covid garantendo percorsi sicuri a pazienti e operatori sanitari tutti, quest’ultimi allo stremo delle forze».
L’accusa di Procaccini e Ameli continua: «La regione ha scelto di rinnegare quanto di buono fatto dalla passata Amministrazione con l’emergenza covid, dove con un’organizzazione diversa da quella attuale fu garantita maggior sicurezza. Un fatto incomprensibile se non con la loro volontà di “non dare ragione” a chi li ha preceduti. Per questo – la loro conclusione – chiediamo a tutte le forze politiche ascolane di unirsi al Pd e chiedere maggior sicurezza per operatori sanitari e pazienti del “Mazzoni” e un impegno straordinario del Sindaco affinché si faccia portavoce presso gli esponenti regionali per cambiare lo stato delle cose».
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