Il conto della pandemia inizia a farsi sentire anche sulle casse degli enti locali come il Comune di Ascoli.
Sotto osservazione in particolare ci sono i mancati introiti a causa dell’azzeramento di alcuni tributi come l’Imu (-200.000 euro), minori incassi dalle mense scolastiche (-100.000 euro) e dai diritti di segreteria (-60.000 euro) oltre a maggiori spese per le santificazioni e attrezzature per il distanziamento (14.000 euro) e i buoni spesa per i soggetti fragili (50.000 euro).
In soccorso dell’Arengo ci sono però i fondi stanziati dal governo centrale con una quota pari a 374.000 euro destinata al capoluogo piceno.
La mini manovra finanziaria per pareggiare entrate e uscite sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale in programma in video conferenza lunedì 30 novembre alle ore 15.
Tra le spese più corpose ci sono quelle per i kit per la raccolta differenziata (208.500 euro) e la pulizia degli uffici comunali (140.000 euro).
Risparmi in arrivo per incarichi (-82.5000), utenze (-70.000), lotta al randagismo (-65.000 euro) e manutenzioni (-77.000) e personale (-141.600 euro) e quelle per gli eventi annulla a causa del Covid.
In discussione anche l’interrogazione di Movimento 5 Stelle e Ascolto&Partecipazione sul caso dei miasmi a Villa Sant’Antonio.
rp
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