La curva dei contagi continua a salire seppure si sta iniziando a registrare un rallentamento. Ma sono tanti i problemi che si affiancano al gran numero di positivi che sta registrando il Piceno durante questa seconda ondata.
La situazione dei ricoveri sta mettendo a dura prova la Sanità locale. Sono 6 oggi, 24 novembre, i pazienti “parcheggiati” al Pronto Soccorso del “Mazzoni” di Ascoli, in attesa di un posto in un reparto Covid dedicato (vedi tabella gialla del Servizio Sanità della Regione Marche).
Tra loro una donna di circa 80 anni che sta vivendo un’odissea insieme con la sua famiglia, che per un giorno interno non ha avuto notizie della congiunta, portata d’urgenza al Pronto Soccorso, ieri 23 novembre.
L’anziana da qualche giorno non si sentiva bene. La prima cosa che tutti pensano ora, se si hanno sintomi influenzali, è di aver contratto il Coronavirus. Dubbio più che fondato in questo caso, perchè positivi anche altri membri della famiglia.
Si sottopone ad un primo tampone: negativo. Peggiora, arriva il secondo. Ancora nessuna traccia del virus.
Ieri, visto l’aggravarsi delle condizioni della donna che faticava a respirare, i familiari chiamano il 118 che subito invia l’ambulanza Covid.
La paziente viene portata al Pronto Soccorso del “Mazzoni” di Ascoli, dove la Tac rileva la polmonite e viene ricoverata nella camera calda dell’ospedale di Ascoli, dove rimarrà fino ache non si libererà un posto in Terapia Intensiva. Viene ossigenata con il Cpap, il casco pneumologico.
Come se non bastasse, dopo che l’80enne è stata portata via dall’ambulanza, i familiari non sono riusciti ad avere notizie di lei prima di stamattina.
m.n.g.
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