di Salvatore Mastropietro
La settimana iniziata dopo il fortunoso pareggio raccolto con l’Entella era partita male – con un Bertotto prima delegittimato e poi confermato – ed è finita anche peggio. Sul campo del Venezia l’Ascoli ha raccolto una meritata sconfitta per 2-1, la quinta su otto partite disputate in totale in questa parte di stagione. Difficile dopo tutto quello che è successo nei giorni scorsi sarebbe stato ipotizzare un epilogo differente, poiché la coesione e l’ottimismo predicati a parole dalla società evidentemente non bastano ad un invertire un trend divenuto ormai più che preoccupante.
Eppure, l’approccio alla gara degli uomini di Bertotto, che ha schierato i suoi con un duttile 3-4-1-2, non è stato negativo. L’Ascoli ha chiuso in vantaggio la prima frazione grazie ad un bel gol di capitan Pucino su assist di Kragl, salvo poi sciogliersi totalmente nella seconda parte di gara. Un secondo tempo in cui, complice un calo fisico ed una confusione tattica alimentata anche dai cambi del tecnico bianconero, il Venezia dell’ex Paolo Zanetti ha letteralmente dominato chiudendo i bianconeri nella propria metà campo.
Impossibile pensare che la sconfitta di oggi non conduca a qualche seria riflessione sul prosieguo della stagione. Riflessioni che vanno avanti dalla sconfitta col Pordenone e che, fino ad adesso, non hanno prodotto alcun risultato nonostante il comunicato rilasciato in settimana dai vertici di Corso Vittorio. Questa volta, però, sono i tifosi ad alzare la voce. Dopo mesi di silenzio in cui la società ha potuto lavorare con la piena fiducia dell’ambiente, come testimoniano le numerose rinunce al rimborso degli abbonamenti, gli “Ultras 1898” si sono chiaramente esposti con un breve e coinciso messaggio: «Gli ultras dell’Ascoli non tollereranno più prestazioni indecorose da parte della squadra. L’allenatore non è all’altezza del nostro blasone e deve presentare immediate dimissioni. La società deve essere coerente e prendere decisioni forti ed orientate al raggiungimento di prestazioni degne dell’Ascoli Calcio». Parole, quelle indirizzate a Bertotto e alla società, che non lasciano spazio a interpretazioni.
Tutt’altro il clima in casa Venezia, che con la vittoria di oggi si è portato ad un solo punto dalla vetta al momento occupata dal tandem Lecce-Empoli. Paolo Zanetti ha servito la propria vendetta personale al suo ex club che lo aveva esonerato a furor di popolo lo scorso gennaio dopo una sconfitta casalinga contro il Frosinone. Nel post partita il tecnico vicentino ha voluto complimentarsi con i propri ragazzi, che hanno risposto con forza alle difficoltà della prima frazione: «All’inizio sembrava una partita stregata, anche perché abbiamo sbagliato qualche occasione da gol; però è anche vero che non eravamo attenti come al solito ai dettagli, lasciando all’avversario qualche ripartenza di troppo ed essendo poco aggressivi sul loro portatore di palla. Nel secondo tempo – ha continuato Zanetti – invece ho visto la solita squadra; abbiamo creato tantissimo, li abbiamo messi alle corde prima pareggiando e poi superando l’avversario grazie ad una prestazione di grande personalità. Voglio fare i complimenti ai ragazzi, perché hanno dimostrato di saper reagire alle difficoltà mettendo in campo non solo l’orgoglio, ma anche grande lucidità. Rispetto alla partita di Brescia abbiamo cambiato qualcosa tatticamente, adattandoci anche alle caratteristiche di chi è sceso in campo; sapevamo che l’Ascoli sarebbe venuto a Venezia per battagliare ma abbiamo dimostrato di essere una squadra vera, un gruppo unito con un grande cuore. Voglio dedicare questa vittoria ai nostri tifosi, che purtroppo – ha concluso – non possono venire allo stadio a sostenerci ma so che ci sarebbero stati e so che ci saranno sempre vicini».
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