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Aborto, altra sferzata alla Latini
Ascolto & Partecipazione:
«Non può utilizzare così
il ruolo pubblico»

ASCOLI - Sulla questione scende in campo anche il comitato civico: «Così indirizza, secondo il proprio punto di vista, a piacimento, l'orientamento di una giunto o le scelte dei cittadini di una regione»
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«L’assessore Latini è ovviamente libera di avere opinioni e di vivere secondo i propri valori che nessuno ha il diritto di giudicare, altra cosa è invece utilizzare il proprio ruolo pubblico per indirizzare secondo il proprio punto di vista, a piacimento, l’orientamento di una giunta o le scelte dei cittadini di un’intera regione».

Canzian e Nardini, consiglieri comunali di A&P

Continua a festare nell’occhio del ciclone l’assessore regionale Giorgia Latini, ex parlamentare nonchè ex assessore comunale alla Cultura di Ascoli. A scendere in campo, stavolta, è il comitato civico “Ascolto & Partecipazione” di Ascoli.

«Se proprio vogliamo riflettere sulla legge 194, come suggerisce l’assessore, allora dobbiamo dire che essa ha tutelato la salute della donna, impedendo aborti di fortuna, che hanno causato infiniti disastri pagati dalle donne sulla propria pelle, e ha ridotto anche il ricorso a tale pratica. Da agosto – aggiunge A&P – inoltre l’interruzione di gravidanza avviene tramite farmaco (RU 486), senza ricovero, anche se, nota dolente, nelle Marche l’accesso a tale pratica risulta più difficoltoso che in altre Regioni e bisognerebbe capire il perché. I personali convincimenti non possono dunque assurgere a linee guida».

«Sarebbe come dare ad un no-vax la possibilità di impedire agli altri di vaccinarsi, o come se qualcuno convinto dell’efficacia di un farmaco molto discusso, ad esempio l’idrossiclorochina, imponesse agli ospedali di una Regione di farne uso. Inoltre – prosegue – le opinioni del singolo non possono prospettare la limitazione di diritti che sono stati rivendicati con lotte e sacrifici, considerando anche il fatto che, nello specifico, la legge 194 di cui parliamo è stata frutto di un referendum e quindi è stata espressione della volontà popolare».

«Oltretutto è da ritenersi offensivo, se non addirittura grottesco che proprio una donna, e per di più assessore alle pari opportunità, voglia suggerire riflessioni pericolose e anacronistiche. Suggeriamo quindi alla signora Latini – conclude A&P – di concentrare i suoi sforzi su palesi alterazioni del concetto di pari opportunità, come ad esempio il fatto di essere l’unica donna della giunta regionale».

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