di Benedetto Marinangeli
«Domenica affronteremo una squadra attrezzata come la Triestina. Contro formazioni che giocano all’attacco per noi è più semplice: sarà un buon test per capire quali potranno essere i nostri obiettivi». Capitan Maxi Lopez presenta così la trasferta in terra giuliana di domenica prossima. Ed aggiunge. «Dobbiamo ragionare partita per partita. Siamo in buona posizione e vogliamo finire il più in alto possibile il girone d’andata, trovando più continuità. Impariamo dai punti persi, per non regalarli nella seconda metà di stagione».
Con Maxi Lopez, la conferenza stampa in remoto diventa un excursus su tutto ciò che ruota intorno alla Samb. A partire dalla categoria, la serie C. «Già l’anno scorso a Crotone –dice- ho avuto l’antipasto di cosa volesse dire giocare in una categoria inferiore. Questo è un campionato complesso, con tante partite e playoff lunghissimi. Sono difficoltà che devo risolvere in campo. La Samb è una squadra nuova, con tanti concetti che vanno messi in pratica. Si tratta di un periodo di crescita personale e collettivo. Non è semplice per chi è tanto giovane, o per chi viene dall’Argentina, ambientarsi subito perché il calcio italiano è molto complesso. In rosa però ci sono giocatori di esperienza oltre a me e sta a noi aiutare gli altri a crescere».
Sulla questione ambientamento Maxi Lopez la pensa così. «In questa città non serve. E’ incredibile il calore che ti sa dare. Con il tifo del Riviera –spiega il capitano della Samb- avremmo avuto qualche punto in più. La gente è il dodicesimo uomo in campo e questa cosa ci manca. Il presidente Serafino mi ha proposto di venire qui a San Benedetto per fare qualcosa di importante. Il nostro rapporto è ottimo, parliamo sempre di calcio e di tutto ciò che lui vorrebbe fare. C’è una simbiosi importante, e ci mette nelle migliori condizioni possibili per giocare a calcio. Se il mio contributo può aiutare alla crescita della Samb, io sono felice. Mi trovo bene qui. Si possono fare cose importanti in questa città».
Con Zironelli è cambiato il modulo della squadra. «A livello tattico –afferma Maxi Lopez- è giusto che scelga il mister. Io mi adatto allo schema che lui propone. Ogni partita è diversa in base alla squadra contro cui giochiamo e noi dobbiamo essere bravi a cambiare schemi anche durante la partita. Le idee del mister sono molto valide, simili a quelle che aveva Ventura nel Torino quando indossavo la maglia granata. Con Ventura arrivammo in semifinale di Europa League. I ragazzi devono seguire le indicazioni di Zironelli per arrivare a giocare un buon calcio e divertirci».
Sul gruppo rossoblù e sulla responsabilità che gli “anziani” hanno verso i più giovani, Maxi Lopez la pensa così. «La responsabilità mi piace. Ho avuto il piacere di condividere lo spogliatoio con Ibrahimovic. Mi sono ispirato al suo carattere e alla sua capacità di alzare il livello ogni giorno, anche in allenamento. Devo dire che questo gruppo è formato da ragazzi sempre disponibili, con tanta voglia di imparare. Questa è la strada giusta per costruire qualcosa di importante. Quando arriva un presidente nuovo che ha voglia di investire, come nel caso dello stadio o del centro sportivo, c’è bisogno di un uomo dentro lo spogliatoio che sia in grado di dare una mano al progetto e a me piace esserlo».
Ed infine non poteva mancare un ricordo di Diego Armando Maradona. «Ogni volta che ho potuto scambiare qualche parola con Diego, ha avuto un consiglio giusto da darmi dentro e fuori dal campo. Per noi argentini è stato un Dio, calcisticamente parlando. Da lui abbiamo imparato tanto –conclude Maxi Lopez- ho apprezzato ogni secondo che la vita mi ha regalato insieme a lui».
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