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Ascoli: Delio Rossi e il Cosenza:
«Siamo in miglioramento
Rozzi? Ha fatto la storia»

SERIE B - Interrotto il silenzio stampa, il tecnico è tornato a parlare prima della sfida contro i calabresi: «I ragazzi ce la stanno mettendo tutta, non dobbiamo perdere la fiducia. Siamo un po' corti in alcuni ruoli». Il 18 anniversario della scomparsa del Presidentissimo: bianconeri in campo con i calzettoni rossi
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di Salvatore Mastropietro

A due giorni dal buon pareggio raccolto sul campo della Cremonese, è già tempo di vigilia in casa Ascoli. Domani martedì 15 dicembre, infatti, è in programma infrasettimanalmente la dodicesima giornata del campionato di B, che vedrà i bianconeri giocare al “Del Duca” contro il Cosenza. La sfida con i calabresi assume un’importanza chiave in vista del prosieguo della stagione. Innanzitutto perché la squadra allenata da Occhiuzzi è una diretta concorrente per la salvezza, reduce anche da una sconfitta interna. Successivamente perché gli uomini di Delio Rossi hanno disperato bisogno di dare continuità alla buona prestazione di Cremona per provare a tirarsi fuori definitivamente da uno dei momenti più delicati della storia recente bianconera.

Delio Rossi

Che il clima stia tornando meno cupo è testimoniato anche dal fatto che la società di Corso Vittorio ha finalmente messo fine al silenzio stampa che andava avanti da circa un mese. Delio Rossi, giunto ormai alla quarta partita sulla panchina dell’Ascoli, ha potuto fare il punto sulle prime due settimane di lavoro ai microfoni del sito ufficiale bianconero.

«L’esigenza di fare presto e bene? Purtroppo stiamo giocando ogni tre giorni, da quando sono arrivato – ha esordito il tecnico romagnolo – ho impiegato il tempo a conoscere i giocatori. Calcisticamente sapevo già chi fossero, ma conoscerli veramente significa lavorarci assieme e vederli in partita perché il campo è un giudice che non mente. Mini bilancio? Ho dovuto scegliere un sistema di gioco in base ai giocatori che ho visto e devo dire che siamo ancora in una situazione di allestimento e non in una fase definitiva. I ragazzi ce la stanno mettendo tutta, mi dispiace che qualche risultato non abbia rispecchiato quello che avremmo meritato. Vorrei che non perdessimo la fiducia, noi dobbiamo guardare non alla singola gara, vinta, persa o pareggiata, ma all’obiettivo finale, cioè tirare fuori l’Ascoli da questa situazione. Non è facile fare mini bilanci – ha continuato Rossi – perché, come ho detto il giorno della presentazione, posso incidere solo col lavoro. E il lavoro c’è stato, ma non è stato tantissimo e non poteva essere diversamente perché si gioca ogni tre giorni, quindi la settimana è scansionata da scarico, rifinitura e partita. Questo significa che paradossalmente il metro di valutazione me lo danno le partite e non gli allenamenti, come accade in una settimana normale. Bisogna fare di necessità virtù».

Il successore di Bertotto si è poi espresso sulla partita con la Cremonese. Che possa aver rappresentato nel percorso della squadra un punto di svolta?

«Per me la partita della svolta è sempre quella successiva, quella di Cremona ormai è passata, dobbiamo valutare quanto fatto di buono e lavorare cercando di migliorarci sui tanti errori che abbiamo commesso. Stiamo lavorando, la squadra mi sembra leggermente migliorata, ma bisogna ancora aspettare, è troppo presto».

A differenza della passata gestione tecnica, Delio Rossi ha riscoperto nelle ultime due partite un ottimo Riad Bajic, capocannoniere della squadra con 5 reti complessive.

«Bajic si sta mettendo al servizio della squadra, non lo conoscevo e mi piace il suo modo di giocare, si mette a disposizione dei compagni. Molti pensano che un attaccante che lavora per la squadra non faccia gol e, soprattutto nelle categorie inferiori, pensano che stare là davanti possa portare più benefici, anzi che ti faccia arrivare più fresco. Secondo me rischi di non pigliarla mai, e Bajic sta dimostrando d’essere importante per l’Ascoli in questo momento, al di là dei 4 gol. Mi auguro che già da domani continui a segnare e che faccia gol anche qualcun altro altrimenti c’è qualcosa che non funziona».

Kragl

In vista della partita di domani Delio Rossi dovrà fare a meno di elementi importanti come Kragl, fermato ancora da un problema alla schiena.

«Purtroppo su certi ruoli siamo un po’ corti e giocando ogni tre giorni c’è il rischio di infortuni. Kragl da quando sono arrivato non sta bene e dobbiamo risolvere la situazione in modo che io possa valutarlo nella sua interezza. Non puoi valutare un giocatore che non sta bene, non è giusto nè corretto per il calciatore e per la squadra. Turnover? Non avendo molto tempo sono reattivo a tutti i segnali che ricevo dall’allenamento, mi riferisco anche a chi sta giocando meno. Il turnover dipende da quanto questi ultimi si faranno trovare pronti e da quanto gli altri riusciranno a reggere il ritmo di una partita ogni tre giorni, cosa non facile, soprattutto per chi non è abituato».

Il tecnico avversario Occhiuzzi ha predicato ai suoi rabbia e lucidità dopo la partita persa con la Reggiana. Anche Delio Rossi si è soffermato sull’aspetto caratteriale del suo gruppo.

«Premetto che non commenterò mai quello che dicono i miei colleghi, a meno che non sia riferito alla mia persona e l’abbia sentito personalmente. Coi miei ragazzi parlo ogni giorno, spiegherò in ritiro come dobbiamo giocare, anche se al di là delle parole contano i fatti, le persone sono giudicate dai fatti non per quello che dicono; anche perché io magari posso parlare benissimo, ma la mia squadra fa ridere e quindi rimane aria fritta. Sul discorso motivazionale, sì è importante, ma lo sono più la sicurezza del gioco, la fiducia nei compagni, l’autostima, perché se uno non ha potenzialmente  in sé questi aspetti puoi fare tutti i discorsi motivazionali che vuoi…».

Domani, a ridosso dei 26 anni dalla scomparsa di Costantino Rozzi, l’Ascoli giocherà con i calzettoni rossi come da tradizione per onorare il “Presidentissimo”. Delio Rossi ha voluto ricordare la figura di Rozzi, punto di riferimento per tutti gli amanti del calcio di quell’epoca e non solo.

«Ho il ricordo di un personaggio – perché non stiamo parlando di una persona, ma di un personaggio –  che ha fatto la storia. Bisogna avere rispetto per chi ha fatto la storia e lui l’ha fatta nella sua città. Non è facile mettere la faccia nella propria città quando poi vai a comprare il pane, vai dal tabaccaio, perché quando vinci va tutto bene, ma quando perdi… E per tanti anni Rozzi – ha continuato Rossi – ha fatto conoscere l’Ascoli in tutta Italia e anche in giro per l’Europa. Io mi ritengo un giovane anziano e un anziano giovane quindi per me il calcio è ancora quello delle due del pomeriggio, non quello delle pay tv, quello spezzettato o quello delle gare a mezzogiorno. Per me il calcio – forse sarò un romantico – era quello che in tutte le categorie si giocava alle due e mezzo, sono rimasto a quel tipo di calcio lì e persone come Rozzi me lo ricordano. Che poi le persone come Rozzi sono quelle che rimangono nella storia, perché quelli che non hanno quella statura lì non rimangono nella storia».

Lo stadio deve portare il nome di Costantino Rozzi

 


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