di Salvatore Mastropietro
Mentre è in atto l’ennesimo cambio di poltrone in società, con il 41enne Ciro Polito pronto a diventare il nuovo direttore sportivo dopo la separazione con Giuseppe Bifulco, si fa sempre più caldo l’ambiente intorno all’Ascoli. L’umiliante sconfitta casalinga contro il Cosenza nel turno infrasettimanale ha ulteriormente scatenato gli animi all’interno della tifoseria. Già nel corso della scorsa settimana gli “Ultras 1898” avevano sottolineato con un comunicato i numerosi errori commessi dalla società del patron Pulcinelli in sede di programmazione della stagione attualmente in corso. Elementi che sono stati ripresi e, per molti versi, sviluppati in maniera precisa ed ancora più diretta dai gruppi della Tribuna Est “Carlo Mazzone”.
«Assistiamo da mesi – esordiscono i tifosi della “Mazzone” in una nota diffusa in mattinata – alla perdita di identità della nostra gloriosa società. L’Ascoli Calcio 1898, nella gestione di Massimo Pulcinelli, ha perso solidità, identità, professionalità e credibilità agli occhi della tifoseria. La società si è trasformata in un centro di riqualificazione di professioni non meglio specificate, con continui avvicendamenti nelle cariche principali da parte di soggetti non aventi alcuna competenza, carenza di comunicazione e assenza di ogni legame con il territorio. La squadra, allestita in dieci giorni al termine del mercato, è spacciata per costosissima quando è stata costruita da giocatori svincolati, parla 14 lingue diverse, e la sua costruzione è stata affidata a tale Davide Grassi, soggetto non assunto dalla società, che invece annoverava come direttore sportivo il Signor Giuseppe Bifulco recentemente esonerato. Il blocco protagonista della salvezza dello scorso anno è stato smembrato. Il Mister Davide Dionigi, protagonista del miracolo, è stato allontanato più per questioni personali che sportive, con immancabile dileggio avvenuto via social. Il Patron Pulcinelli preferisce modalità di comunicazione via Instagram che una direzione personale dell’azienda, basata su competenza e assunzione diretta di decisioni, e risponde alle critiche con l’arma del pubblico dileggio, che oltre a non essere producente lo espone personalmente a stucchevoli ed infantili tira e molla mediatici che nulla hanno a che fare con la stagione sportiva. Non crediamo che le esternazioni verso il giornalista Gigi Mancini possano essere costruttive, anzi esprimiamo la solidarietà ad una stampa vera e critica, che deve continuare ad essere libera.
Poi il comunicato entra ancora di più nello specifico, rispondendo alle accuse di provincialismo rivolte da alcuni esponenti societari a parte della tifoseria ascolana: «Già da agosto 2020 la tifoseria aveva chiesto un incontro per il tramite di referenti che avevano contattato il Dott. Andrea Di Maso, venendo pubblicamente tacciata di utilizzare modalità di colloquio di tipo “mafioso”. Comunichiamo al Signor Pulcinelli la totale sfiducia nell’operato di una società fatiscente, che continua (come testimoniato dalla foto del Patron pre Ascoli-Cosenza) a dimostrarsi incapace di realizzare un cambio di rotta sia nei modi che nei fatti. Non intendiamo giustificare il comportamento del proprietario per il fatto di aver riposto fiducia in figure delegate, visto che le sue responsabilità sono sotto gli occhi di tutti. E’ onere della proprietà rassicurare la tifoseria circa la solidità finanziaria della società Ascoli Calcio 1898 FC, anche in ottica di una continuità pluriennale, viste le concrete possibilità di retrocessione. Non ci venga detto che apparteniamo ad una mentalità provinciale o che facciamo parte di un paesello; l’identità che abbiamo è ben chiara, così come sono chiari gli errori del Signor Pulcinelli che hanno perso possibilità di giustificazione. Ci rimane – scrivono i gruppi della Tribuna “Mazzone” in conclusione – inoltre difficile comprendere l’atteggiamento della tifoseria, che si è appiattita di fronte a questi reiterati segnali di inadeguatezza, e ammette in silenzio l’operato di chi amministra. Pretendiamo un incontro immediato ed un confronto con la presenza esclusiva del Patron».
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