La morte di Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata, ha segnato tutti quelli che lo hanno conosciuto. Come persona. Come amministratore. Come uomo che non si è mai tirato indietro se c’era da scavare a mani nude. Per davvero, subito dopo il terremoto del 2016. Poi con la mente, le parole e l’impegno generosamente profuso per ripartire. Per ricostruire non solo Arquata, ma tutte le case distrutte dal sisma.
Manifestazioni di stima sincera e cordoglio continuano ad arrivare copiose.
Il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini: «Oggi è un giorno triste per tutto il Centro Italia. Ci ha lasciato Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto, simbolo della passione e dell’impegno dei sindaci per la ripresa di questi territori dopo il sisma devastante che li ha colpiti nel 2016.
La volontà e la determinazione di quest’uomo semplice, acuto e straordinariamente intelligente, attaccatissimo alla sua terra e ai suoi concittadini, la grinta che non gli è mancata neanche in questi ultimi mesi segnati dalla sofferenza per la malattia, sono e saranno di esempio per tutti coloro che sono impegnati nella ricostruzione.
Il suo contributo alla riscrittura delle regole che è stata compiuta in questi mesi, profuso costantemente sia nella Cabina di Coordinamento di cui faceva parte, sia in qualità di sindaco di uno dei comuni più distrutti dal sisma, è stato determinante. Esprimo le più sentite condoglianze mie e della struttura commissariale alla sua famiglia e all’intera comunità di Arquata del Tronto».
Ecco le parole di Luigi Passaretti e Francesco Balloni, presidente e direttore della Cna Picena: «Per la Cna di Ascoli Piceno il sindaco Petrucci è stato un riferimento prezioso e indispensabile per tutta una serie di azioni che la Cna territoriale e il sistema nazionale dell’associazione hanno messo in campo. Prima fra tutte la realizzazione a Pescara del Tronto della Cittadella delle attività produttive.
Gli artigiani della Cna, il presidente Passaretti, il direttore Balloni e la struttura tutta si uniscono al dolore della famiglia e al cordoglio della comunità arquatana. Nelle foto l’inaugurazione della Cittadella delle attività a Pescara del Tronto, per la cui realizzazione il sistema Cna ha contribuito fattivamente, lavorando gomito a gomito con il Sindaco Petrucci».
Ecco le parole di Sergio Fabiani, presidente della Provincia di Ascoli: «A nome dell’Amministrazione provinciale, di tutti i consiglieri e del personale, esprimo il più profondo cordoglio ai familiari e alla comunità locale per la scomparsa di Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto e, per più mandati, stimato amministratore di questa Provincia, per la quale ha rappresentato una figura di grande rilievo.
Ho avuto modo personalmente come sindaco di Montegallo e come presidente della Provincia di apprezzarne l’energia, il dinamismo e l’impegno infaticabile al servizio di Arquata e del Piceno. Si è sempre battuto strenuamente per la rinascita del suo Comune e del territorio, martoriati dal terremoto attraverso un’attività generosa ed incisiva che è proseguita anche giorni delle difficoltà e della malattia. Per questo la collettiva lo stimava e lo sentiva vicino e partecipe alle sue vicende.
Ricordo con particolare rimpianto e commozione la sua franchezza e la capacità di dialogare in maniera diretta e schietta con le più alte personalità dello Stato e con rappresentanti di altre nazioni, riuscendo ad istaurare nel tempo legami di reciproca stima e sintonia umana e personale. Nell’ambito del Consiglio Provinciale di lunedì 28 dicembre, convocato in videoconferenza, verrà commemorata la sua figura e l’assise osserverà un minuto di silenzio in segno di omaggio e rispetto. Ci mancherai caro Aleandro».
Dal senatore Andrea Cangini (Forza Italia): «Era il sindaco più simpatico. Era il più simpatico per via della travolgente carica umana, dell’incontenibile passione politica e soprattutto perché più di altri rappresentava il “simbolo” di un’immensa e mai risolta tragedia marchigiana e nazionale: il terremoto che nel 2016 ha spezzato in due l’Italia, e con l’Italia il Comune che Aleandro Petrucci amministrava con amore, Arquata del Tronto. La sua morte addolora, ma incoraggia a nuovi sforzi in difesa dei diritti delle migliaia di famiglie terremotate abbandonate dallo Stato. Ciao, grande Aleandro».
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