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Palazzo Saladini Pilastri, Galeati:
«Progetto internazionale»
A gennaio se ne valuterà l’acquisto

ASCOLI - Operazione di 20 milioni per aprire nuove strade allo sviluppo del capoluogo. Il presidente della Fondazione Carisap non si sbilancia. Subito un concorso di idee con il coinvolgimenti di archistar e Scuola di Architettura. Un prestigioso edificio nobiliare con enormi spazi. Vendita curata dal gruppo immobiliare Spina & Marchei
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di Franco De Marco

Esiste l’ipotesi che la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno possa acquistare Palazzo Saladini Pilastri in corso Mazzini? «A gennaio ne parleremo all’interno dell’Organo di indirizzo», risponde il presidente della Fondazione Angelo Davide Galeati il quale non dice né sì né no ma vediamo.

Da subito, comunque, il presidente pone delle condizioni precise: «Ho notato che sull’argomento c’è nella città un diffuso interesse. E’ evidente che, nel caso, ci vuole un progetto di livello internazionale, con chiara ricaduta sociale e di sviluppo per la città. Così come ci vuole una condivisione tra istituzioni e forze sociali. E per una eventuale operazione del genere ci vuole anche una cordata».

Angelo Davide Galeati, presidente Fondazione Carisap

Galeati, da buon manager, pur senza sbilanciarsi, va subito al sodo. Sempre nel caso, infatti, non potrebbe essere un’operazione solo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno ma anche di altre istituzioni e, perché no, privati. Sei milioni per l’acquisto e una quindicina per il restauro. Servono almeno 20 milioni. Tanti soldi ma anche progetti addirittura epocali.

Da quando, un po’ a sorpresa, considerando il totale abbandono del grande immobile da oltre 50 anni, con problemi anche di stabilità oltre che di decoro, la prestigiosa residenza nobiliare del XVI secolo è stata messa in vendita attraverso il gruppo immobiliare Spina & Marchei di San Benedetto, in città si è aperto un dibattito, per merito in particolare della sezione locale di “Italia Nostra”, sulla opportunità che il palazzo nobiliare finisca in mani principalmente pubbliche con destinazione al servizio dello sviluppo della città.

Perché naturalmente potrebbe farsi avanti anche un privato o una cordata di privati per destinare l’immobile magari esclusivamente a residenze di pregio. Il contenitore è semplicemente straordinario: stando all’illustrazione di Marchei & Spina 6.534 metri quadrati coperti, 95 camere (con affreschi di pregio), 108 locali, 3 ali, parco di 8.835 metri quadrati con piccolo mausoleo e una chiesa scrigno d’arte.

Torna la domanda: questo immobile può essere la scintilla per un nuovo grande sviluppo della città nei settori dell’economia, del turismo, dell’Università o altro? Per rispondere con cognizione di causa ci vogliono, come detto, prima di tutto, idee innovative. Perché non avviare subito un concorso di idee a livello europeo con coinvolgimento di archistar? Perché, tanto per cominciare, non coinvolgere subito la Scuola di Ateneo Architettura e Design di Ascoli che continua ad essere dimenticata in tante progettualità locali? Scelta strategica e ipotesi architettoniche cercansi per rilanciare il ruolo del capoluogo.

La messa in vendita di Palazzo Saladini Pilastri giunge in un momento storico molto difficile per l’economia locale, martoriata da crisi economica, terremoto e pandemia ma anche in un momento in cui, in particolare il sindaco Marco Fioravanti, vuole tracciare nuove strade per il rilancio della città sotto il profilo economico, culturale e turistico. In questa ottica l’occasione potrebbe arrivare a fagiolo. La Fondazione in passato ha fatto grandi investimenti per il recupero di edifici simbolo della città come il Caffè Meletti o l’ex Cinema Olimpia (oggi Bottega del Terzo Settore) e di altri importanti immobili.


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