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L’ultimo saluto a Zè Agostini:
sulla bara le sciarpe dell’Ascoli
e la maglia della sua Pro Calcio

ASCOLI - Tanta gente al funerale nella chiesa di Santa Maria Goretti. Presente anche il sindaco Fioravanti. Le toccanti parole pronunciate dall'assessore ed ex bianconero Stallone, prima del rito funebre celebrato da don Andrea Tanchi
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di Andrea Ferretti

Le sciarpe dell’Ascoli “Settembre Bianconero” e “Curva Sud Rozzi” e una maglia della Pro Calcio. Sono state appoggiate sulla bara di Zè Agostini oggi in occasione del funerale che è stato celebrato ad Ascoli, nella chiesa di Santa Maria Goretti, a Piazza Immacolata.

Proprio a due passi dalla sua abitazione, quella che verniciò di bianco e nero per festeggiare la prima mitica promozione dell’Ascoli in Serie A.

La bara di Zè Agostini all’uscita dalla chiesa. A portarla a spalla (a destra) anche il figlio Massimo

Tanti gli ascolani, ma non solo, presenti in chiesa. Tra loro anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, e l’assessore allo sport Nico Stallone che è stato calciatore bianconero quando Zè era un azionista dell’Ascoli. Erano presenti tutti e due – uno in campo e l’altro a fare le veci del presidente Costantino Rozzi – in occasione di un torneo internazionale in Canada al quale l’Ascoli partecipò nel 1980 al termine del campionato di A che aveva chiuso al 4° posto.

Stallone ha anche preso la parola prima del rito funebre, che è stato celebrato da don Andrea Tanchi.

La salma è stata poi trasferita al cimitero di Borgo Solestà dove è stata di nuovo benedetta prima della tumulazione.

Decine, centinaia i messaggi di cordoglio giunti in queste ore ai suoi familiari, in particolare ai figli Alfredo, Meco (Domenico) e Mamo (Massimo).

Se non fossimo in era covid, quello di Nazzareno Agostini – scomparso a 89 anni – sarebbe tato un funerale al quale avrebbero partecipato diverse centinaia di persone. A testimonianza di quello che nei decenni ha fatto nel mondo lavoro e nello sport. Dai Vivai Agostini che fanno parte della storia ascolana del secolo scorso, alle omonime ditta di onoranze funebri, al coinvolgimento con l’Ascoli Calcio (Meco è stato calciatore bianconero in Serie A e Mamo ha militato nella Primavera) fino alla Pro Calcio Ascoli dove hanno tirato i primi calci numerose generazioni di ascolani. Tutti rimasti molto legati al loro “padre putativo” Zè. Che aveva sempre la battuta pronta e una parola buona per tutti.

Tra i tanti, bello e commovente, il ricordo postato su Facebook da Giuseppe Bellusci, ex calciatore dell’Ascoli ora al Monza: “Carissimo Presidente te ne sei andato poco dopo la morte del Dio del calcio. Se tu non sei stato il Dio, sei stato il padre, un padre per tantissime generazioni, grazie al tuo amore per questo sport e per la tua immensa umanità ci hai agevolato ed addolcito l’infanzia e l’adolescenza. Perché faccio questo post? Faccio questo perché devo ringraziarti, devo ringraziarti per due cose: in particolare la prima, avermi salvato dalla strada e la seconda per avermi creato come uomo e come calciatore. E Grazie soprattutto a te se faccio il lavoro più bello del mondo. Ti ringrazio qui ed ora anche perché non sono riuscito a faro di persona, il tempo passa e ci siamo allontanati, ma è giusto che quello che hai fatto per me lo sappiano i tuoi figli ed i tuoi nipoti. Abbraccio la tua famiglia con molta forza! Eternamente grato!”.

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