di Federico Ameli
Forse è un po’ tardi per pensare ai regali di Natale, ma se la ruota dei colori degli ultimi Dpcm vi ha costretto a rinviare a tempi migliori il tradizionale ritrovo con gli amici c’è una soluzione last minute che potrebbe fare al caso vostro.
Appena qualche giorno fa, infatti, sulla scia del successo de “Il Tao dell’Alimentazione” e “Prospettiva rosea. Alla ricerca dell’equilibrio”, ha fatto il suo debutto nelle librerie italiane e negli store online “Ricomincio da emME”, il terzo libro di Mauro Mario Mariani.
Un nome che in città non ha certo bisogno di presentazioni, ma per i pochi che non lo conoscessero non è certo un’impresa semplice riuscire a individuare un’etichetta che possa definirne a 360° gradi personalità e personaggio. Angiologo, ma anche “mangiologo”, docente universitario e nutrizionista ogni sabato su Rai 1 per “Linea bianca” in compagnia di Massimiliano Ossini, ma soprattutto “specialista di ascolanità”, musica per le orecchie di una rubrica dedicata agli autori del territorio.
In questa sua terza avventura letteraria, il dottor Mariani ripercorre trent’anni di ricerche, studi ed esperienze cliniche, prendendo spunto da uno dei film più riusciti dell’indimenticato Massimo Troisi per un volume che riepiloga le linee guida essenziali per difendersi dai radicali liberi e dallo stress ossidativo.
«Da sempre, la mia prerogativa – racconta Mariani – è mettermi a disposizione della gente, in qualunque ambito della mia vita. Ho iniziato a partecipare ai primi convegni nel 1998, a 100 anni dalla nascita del Picchio – gli appassionati di calcio apprezzeranno il riferimento, ndr – e dieci anni più tardi, con l’invito di Bruno Vespa a partecipare a “Porta a Porta” e il successivo incontro con Massimiliano Ossini, la mia vita è cambiata per sempre.
Viaggiando molto per lavoro, però, faticavo a trovare la giusta concentrazione per dedicarmi alla scrittura. In occasione degli eventi organizzati nell’ambito dell’Expo 2015, la cosa ha iniziato a pesarmi particolarmente: tutti mi chiedevano del libro e io non potevo far altro che “rosicare” per non averne ancora scritto uno».
Di lì a poco avrebbe poi visto la luce “Il Tao dell’alimentazione”, il primo grande successo a firma Mauro Mario Mariani. Una volta superato il “blocco dello scrittore” – in questo caso emergente -, il dottor Mariani ha iniziato a ritagliarsi il giusto tempo da dedicare ai suoi scritti. In quest’ottica, il primo lockdown dello scorso anno non poteva non rappresentare l’occasione giusta per rimettersi all’opera, sia per le tempistiche che per i temi affrontati.
«Se a febbraio 2020 mi avessero chiesto quale fosse il mio desiderio più grande, avrei espresso senza dubbio la volontà di passare più tempo a casa in compagnia dei miei affetti -continua-.
L’idea del libro nasce nella prima fase dell’emergenza sanitaria. Ho cercato di cogliere delle cose belle dai momenti meno belli: non avrei mai pensato di poter scrivere un libro del genere, un’opera di rielaborazione sia personale che di testi degli anni passati, con la guida di autentici maestri che, a distanza di anni, si sono rivelati dei precursori del settore».
«Sono fermamente convinto che l’equilibrio del sistema immunitario sia la chiave per difendersi dal Coronavirus e che per questo vada difeso e supportato adeguatamente -prosegue Mariani-. In generale, i virus riescono a entrare nel nostro organismo solo se siamo noi ad accoglierli, pertanto è opportuno tornare a difenderci con cibi freschi, semplici e stagionali.
A questo proposito, devo dire che, personalmente, non ho riscontrato casi di positività tra i miei pazienti, neppure tra coloro che sono stati a stretto contatto con amici e familiari positivi. Non si tratta certo di fortuna: noi stessi siamo gli antivirali più efficaci».
Come già anticipato, oltre a fornire suggerimenti e consigli preziosi in tema alimentare, “Ricomincio da emME” passa simbolicamente in rassegna le tappe fondamentali del Mariani dottore ma soprattutto uomo, in un percorso introspettivo e retrospettivo nel corso del quale il “mangiologo” traccia un bilancio di oltre trent’anni di carriera. Dai primi maestri all’esperienza televisiva, quel ragazzino che sognava di diventare medico di strada ne ha fatta davvero parecchia.
«La mia è una passione “ereditaria”: vengo da una famiglia di medici, sono il quarto dottore di una famiglia di cinque fratelli -racconta-. Ho perso mio padre all’età di 20 anni, ma ho avuto la fortuna di avere accanto una madre che ha sempre creduto in me avallando tutte le mie scelte, come quella di proseguire il mio percorso di studi negli Stati Uniti.
Lì, nel 1994, ho avuto modo di conoscere una grande maestra, Serafina Corsello, psichiatra trasferitasi nei primi anni ’60 negli USA per amore di un cardiologo americano. Ha cambiato il mio modo di vedere la medicina e soprattutto la vita: non smetterò mai di ringraziarla per aver reso tridimensionale la mia lettura della medicina e avermi insegnato ad analizzare ogni cosa allo specchio. Anche per questo motivo, ho voluto dedicare a lei l’introduzione del libro».
La lezione di Serafina Corsello ci offre qualche spunto per tornare all’attualità e ai rimedi da applicare nell’ormai quotidiana lotta alla pandemia globale. «Non amo particolarmente la comunicazione di questi ultimi tempi, attualmente abbiamo 59 milioni di italiani che non hanno contratto il virus e che devono continuare a difendersi.
In quest’ottica, il nostro sistema immunitario trae grande giovamento dal Tao bianco: la vitamina D la prendiamo dall’energia solare, si tratta di piccoli accorgimenti che dobbiamo necessariamente far diventare metodo, che a me piace leggere, all’inglese, come “Me to do”».
Un esempio pratico? Il progetto “0736”, a ulteriore conferma dell’attaccamento di Mariani al nostro territorio: «È il prefisso della salute, uno stile di vita da applicare in particolare tra i più giovani ma che di certo fa bene anche agli adulti. Zero sigarette, frutta e verdura sette volte al giorno e 36 minuti di esercizio fisico all’aria aperta, che non equivale necessariamente a fare footing».
Anche a distanza di anni, a ispirare Mauro Mario Mariani nella pratica quotidiana, professionale e non, sono le le convinzioni e le passioni coltivate per tutta una vita. «Adoro la contaminazione, sia nella vita che nell’alimentazione: per me, mescolarsi mantenendo ognuno la propria identità è la cosa più bella che ci possa essere -rivela-. Ad esempio, ho eletto l’avocado come frutto mediterraneo per eccellenza sulla base delle sue caratteristiche, pur avendo tutt’altra provenienza. Lo stesso dicasi per il salmone, paradossalmente il pesce più mediterraneo che ci sia.
In questo libro ho voluto ricominciare da me, da questo momento, proprio come Troisi. Non sono un dietologo, ma uso il cibo come una medicina giocando a far riequilibrare organismo e metabolismo.
Ho cercato di dividere il Tao bianco, quello che fa bene, dal Tao nero, che invece fa male, instaurando una sorta di gioco “zeriano” tra gli estremi. Sono un “sorcino” militante e collezionista, Renato Zero ha segnato la mia vita con i suoi oltre 50 anni di carriera, in questo continuo alternarsi tra amore e odio, bene e male, alla ricerca di un equilibrio stabile».
Il libro, articolato in due macrosezioni, si sviluppa in quella che il dottor Mariani definisce una «traduzione in linguaggio “televisivo” degli studi sui radicali libri, sullo stress ossidativo e sul colesterolo, cercando di identificare un modello da seguire per volersi bene, un innesco di conoscenze proposte con un linguaggio semplice, quello del mio sabato a “Linea bianca”».
Oltre ad avergli offerto l’opportunità di rivolgersi a un pubblico quanto più ampio e variegato, il piccolo schermo ha segnato radicalmente la carriera e in particolare lo stile comunicativo di Mauro Mario Mariani. «La terapia chelante di cui mi faccio portavoce è il frutto di tanti anni di studio: sono molto grato alla vita, che ha fatto sì che la mia sete di conoscenza e il mio continuo “frullare” in testa potessero trovare uno sbocco concreto.
Negli anni, ho fatto dei miei interessi un’onorata professione con grande rigore a livello scientifico, riesco a comunicare in maniera diversa senza per questo essere attaccato o rendermi attaccabile. Voglio ringraziare ancora una volta Massimiliano Ossini per avermi insegnato un linguaggio semplice, trasformando il mio bagaglio culturale senza per questo svilirlo».
Dopo questa prima “traduzione”, il dottor Mariani presenta il suo vademecum “dalla M alla Z”, con una serie di dritte utili a prevenire e combattere le problematiche legate a radicali liberi, stress ossidativo e aterosclerosi, per la gioia delle difese immunitarie. Capitolo per capitolo, Mariani snocciola il suo personale alfabeto della corretta alimentazione, proponendo una serie di indicazioni da seguire per raggiungere il tanto agognato equilibrio.
Senza voler spoilerare troppo, il “mangiologo” ci concede qualche anticipazione. Non può ovviamente mancare la M di metodo – anzi, “me to do” -, ma c’è spazio anche per un paio di altre chicche. «La Q di quercetina ad esempio, che ora va molto di moda, ma a maggio, quando ho iniziato a scrivere il libro, non era così conosciuta -dice l’autore-. È stato il primo antiossidante con cui mi sono confrontato da medico negli Stadi Uniti.
Anche la X di raggi X è importante: nel capitolo dedicato, presento i cinque momenti ideali per esporsi al sole, evitando gli orari meno indicati».
Viviamo in un mondo ormai profondamente digitalizzato, e di conseguenza anche la tecnologia riesce a ritagliarsi il suo spazio in un volume dedicato all’alimentazione. Tra le pagine di “Ricomincio da emME”, infatti, il dottor Mariani anticipa alcune interessanti novità.
«Si tratta dell’app MYW8, che dal confronto degli esami del sangue e di quelli dello stress ossidativo e con l’integrazione dei parametri relativi al peso e alla pressione arteriosa permette di delineare la corretta alimentazione da seguire -spiega Mariani-. Un’altra app pratica ed efficace di cui parlo nel libro è 5 pesci, che approfondisce la conoscenza del pesce italiano illustrandone le peculiarità e passando in rassegna le tante cooperative di pescatori presenti sui litorali italiani. Parliamo di due app al passo con i tempi, in grado di aiutarci a mangiare in maniera sana ed equilibrata».
Non poteva poi mancare l’ennesimo omaggio ad Ascoli, che per il dottor Mariani rappresenta un porto sicuro e al tempo stesso un patrimonio da apprezzare e valorizzare al meglio. In questo caso, a testimoniare il forte legame con la città sono le linee continue tracciate dall’artista Gabriele Viviani, che attraversano il testo conferendogli di volta in volta forti emozioni visive.
«Vivo ad Ascoli da sempre, anche quando la vita mi avrebbe portato a Roma: lì ho un ambulatorio da trent’anni e, prima del matrimonio, mia moglie lavorava come ricercatrice nella Capitale -racconta ancora-. Tuttavia, dopo 13 anni di fidanzamento abbiamo deciso di stabilirci in provincia, che per me costituisce l’unica strada da seguire per poter pensare di rigenerare la nostra società. È necessario svuotare le metropoli e tornare a vivere i centri storici: non c’è nessuno che non rimanga incantato da Ascoli, viviamo in una sorta di Eden e dobbiamo cercare di approfittarne».
«Gabriele Viviani è un’eccellenza del territorio che da qualche anno coltiva la passione per le linee continue, creando suggestioni meravigliose a partire da semplici cerchi -va avanti-. Ho voluto affidargli la bozza del libro, chiedendogli espressamente di farne ciò che voleva. È venuta fuori un’opera di un’originalità straordinaria: le linee “esplodono” al momento più opportuno, risultando tutt’altro che invadenti e ripetitive.
Su questo testo è stato fatto un lavoro di squadra molto importante. Devo ringraziare la mia casa editrice – Etabeta Ps – per avermi lasciato carta bianca: realizzare oltre 60 pagine a colori su un totale di 144 significa portare a termine un’operazione editoriale particolarmente significativa».
Causa emergenza sanitaria, per la presentazione ufficiale del libro bisognerà ancora attendere qualche settimana, ma il dottor Mariani promette grande spettacolo.
«Sono partito nel 2015 con gli Aperitao, dando spazio a prodotti tipici del Piceno come l’olio e il vino sui palcoscenici più importanti d’Italia, fino ad arrivare alla presentazione di “Prospettiva rosea” al teatro dei Filarmonici nel 2019, quando ho messo in scena una sfilata di abiti d’epoca realizzati da Sonia Mancini abbinata a un’esposizione di ceramiche curata da Barbara Tomassini e alle fotografie di Gabriele Viviani».
«La mia è una vita fatta di relazioni, incontri e presentazioni-spettacolo, grazie alle quali negli anni sono riuscito a dare spazio alla mia passione per il palcoscenico: nasco sorcino convinto e dj, per poi appassionarmi all’angiologia e al sistema vascolare -conclude-. Sono convinto che coniugare arte e scienza sia il modo migliore per invogliare le persone a seguire conversazioni incentrate sullo stress ossidativo, che altrimenti rischierebbero di risultare noiose».
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