di Maria Nerina Galiè
Emergenza Coronavirus. Il Piceno respira sul fronte dei contagi. Il laboratorio di biologia molecolare del “Mazzoni” no, su quello dei tamponi.
Quindi è una buona notizia.
Nel senso che i “pochi” nuovi positivi registrati negli ultimi giorni nella provincia di Ascoli – 19 oggi, 9 gennaio, contro gli oltre 200 di Pesaro e Ancona – non vanno a braccetto con un minor numero di tamponi esaminati.
«Tutt’altro», spiega il dottor Antonio Fortunato, direttore del laboratorio di Patologia Clinica dell’Area Vasta 5, a capo dell’equipe che dall’inizio della pandemia esamina i tamponi per Covid. E che proprio oggi si è sottoposto al vaccino.
«Viaggiamo – continua il direttore del laboratorio analisi – ad un ritmo di 500, 600 tamponi al giorno tra molecolari e antigenici (non si tratta dei tamponi rapidi il cui esito emerge sul posto nel giro di 1o minuti, ma di quelli che necessitano dell’esame strumentale, ndr). Ieri 8 gennaio ne abbiamo fatti 850. Abbiamo avuto una flessione solo il giorno di Natale e il primo dell’anno. Ma il 24 abbiamo processato 500 tamponi e il 2 gennaio 600».
Numeri importanti che lasciano be sperare.
«Si, sono meno i positivi che riscontriamo. Inoltre la carica virale è molto bassa. Siamo ai livelli della prima ondata quando il territorio era in una condizione migliore del nord delle Marche.
Anche nello screening diffuso la provincia di Ascoli ha registrato la percentuale più bassa di contagi rispetto al resto della regione, in rapporto agli utenti che hanno aderito. Tanto che all’inizio abbiamo fatto anche controlli incrociati. Ma è proprio cosi.
Il Piceno conta ora meno nuovi positivi».
Quelli che analizzate in questo periodo, dottor Fortunato, sono esclusivamente campioni di cittadini del Piceno?
«Negli ultimi giorni stiamo dando una mano a Pesaro Urbino. In 2, 3 sedute abbiamo esaminato 400 tamponi provenienti da lì. Per il resto sono tutti i nostri».
Nonostante il dato confortante, il dottor Fortunato non se la sente ancora di cantare vittoria.
«Che non sia questo un motivo per abbassare di nuovo la guardia. Di ritenersi fuori dalla pandemia. Non è così. I livelli di allerta sono al massimo».
Nel frattempo c’è il vaccino che il dottor Antonio Fortunato ha scelto di assumere.
Da uomo di scienza, commenta sereno: «La tecnologia usata per questo vaccino (mRNA) è molto più sicura di quella di altri vaccini che impiegano virus attenuati».
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