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Fuga di monossido: sequestrato l’edificio
che ospita la scuola materna

COMUNANZA - E' stata accolta la richiesta dell'avvocato Olindo Dionisi, su delega dei genitori dei bimbi che erano a scuola la mattina del 7 gennaio, quando il probabile malfunzionamento della caldaia ha favorito la fuoriuscita del pericoloso gas
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I sigilli della Procura di Ascoli sull’edificio che ospita la scuola materna di Comunanza

 

 

di Maria Nerina Galiè

E’ stata accolta la richiesta dell’avvocato Olindo Dionisi, su delega dei genitori dei bimbi che lo scorso 7 gennaio erano nella scuola materna di Comunanza, dove si è sprigionato il monossido di carbonio. 

Oggi, 9 gennaio, i Carabinieri della locale Stazione hanno eseguito il sequestro dell’edificio dove è avvenuto il fatto su ordine del pubblico ministero Ernesto Napolillo.  

Il legale, che rappresenta oltre 10 genitori, aveva chiesto l’apposizione dei sigilli nella denuncia querela presentata nella tarda serata di ieri al fine di non favorire l’accesso nello stabile, teatro delle indagini, a persone diverse dagli inquirenti.

L’episodio risale al primo giorno di scuola dopo le vacanze di Natale, all’interno dell’istituto, l’ex Oda di proprietà della Confraternita del Santissimo Sacramento di Comunanza e che attualmente ospita l’asilo statale il cui edificio è in ristrutturazione.

Intorno alle 11,30 alcuni bimbi ed un insegnante si sono sentiti male. Qualcuno è anche svenuto.

Il personale scolastico ha immeditatamente fatto uscire gli alunni dall’edificio seguendo il piano di evacuazione, e contemporaneamente attivato i soccorsi, pensando in un primo momento ad una fuga di gas.

Sono stati i Vigili del fuoco giunti immediatamente con due squadre, la prima partita dal distaccamento di Amandola e la seconda dal Comando provinciale di Ascoli, a scoprire che invece si trattava di preoccupanti concentrazioni di monossido di carbonio in particolare nel bagno e in una delle aule.

In via precauzionale i piccoli sono stati portati dai genitori al Pronto Soccorso, dove pure è stata accompagnata l’insegnante che si è sentita male. Tutti dimessi la sera stessa.

Comprensibile la paura e la rabbia dei genitori che si sono rivolti all’avvocato Dionisi per avere risposte chiare su quanto accaduto e che per poco non si è trasformato in una tragedia. 

«Non vogliamo accusare nessuno – aveva precisato il legale a Cronache Picene – nè mettere in discussione l’operato degli inquirenti. Ma si deve andare fino in fondo.

Per questo ho chiesto il sequestro immediato dell’immobile. E’ assurdo che si proceda con le indagini tecniche e, nel contempo, non venga impedito l’accesso a persone diverse dagli inquirenti o periti da questi incaricati, come mi è stato segnalato da diversi genitori».

Categorico anche il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni: «I responsabili, non avranno sconti».

Proseguono intanto le indagini da parte dei Carabinieri di Comunanza e del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spsal) dell’Area Vasta 5.

Al momento non ci sono indagati.

 


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