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«Nella campagna di vaccinazione
priorità a disabili e senza tetto»

CORONAVIRUS - Due richieste distinte. La prima dell'ex assessore regionale Sciapichetti, per le persone con disabilità. Sul tema un’interrogazione in Consiglio. La seconda dei coordinatori di "Dipende da noi" Mancini e Sbriscia Fioretti per chi non ha fissa dimora
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Angelo Sciapichetti

«E’ necessario prevedere per i disabili una corsia dedicata così come stanno chiedendo da tempo tante associazioni, preoccupate dal fatto che nel calendario vaccinale stilato non è ben chiaro a quale fase appartengano».

A dirlo Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale. Roberto Mancini ed Elena Sbriscia Fioretti, coordinatori regionali di “Dipende da noi”, chiedono invece di inserire tra le categorie prioritarie i senza tetto. 

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«Nella campagna di vaccinazione appena avviata, è necessario prevedere una corsia prioritaria per i disabili , per chi li assiste e le loro famiglie, perché sono i soggetti più vulnerabili – dice Sciapichetti -.  In particolare per le persone con disabilità motorie, con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali, o non autosufficienti con necessità di supporto. Sono le categorie più esposte al contagio per la difficoltà nell’uso dei dispositivi di protezione e nel rispetto del distanziamento e perché sono stati, necessariamente e giustamente, esentati dall’obbligo normativo di indossare la mascherina per le particolari condizioni fisiche e psichiche che vivono e per la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre esigenze quotidiane».

«E’ giusto e necessario quindi prevedere per loro una corsia dedicata così come stanno chiedendo da tempo tante associazioni, preoccupate dal fatto che nel calendario vaccinale stilato non è ben chiaro a quale fase appartengano i soggetti disabili -continua-. Occorre farlo da subito anche per tranquillizzare le famiglie, definire le modalità, i tempi e il personale necessario per la somministrazione, che dovrà, ovviamente, avvenire insieme alle persone che li assistono. È importante che questi soggetti vengano sottoposti al vaccino nella prima fase appena avviata o quanto meno all’inizio della seconda fase».

Per questo, annuncia Sciapichetti, «è stata presentata a tale proposito, dai consigliere regionali Andrea Biancani, Maurizio Mangialardi, Antonio Mastrovincenzo e Michela Vitri una interrogazione che domani mattina verrà discussa in Consiglio regionale. Su questi argomenti è necessario il massimo di unità da parte di tutte le forze politiche e speriamo venga approvata anche in considerazione del fatto che questo percorso dedicato non dovrebbe richiedere uno stravolgimento del programma di vaccinazione in corso, in considerazione del fatto fatto che non coinvolge un numero molto elevato di persone».

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Roberto Mancini

Il movimento marchigiano “Dipende da noi” invece chiede alla Giunta regionale di inserire tra le categorie prioritarie che devono ricevere il vaccino le persone senza dimora e in grave marginalità. La richiesta arriva in particolare dai coordinatori regionali Roberto Mancini ed Emanuela Sbriscia Fioretti.

«La vaccinazione di queste persone in condizione di estrema vulnerabilità, che associano spesso alla mancanza di alloggio problematiche multiple, sofferenza psichica, disturbi del comportamento o uso di sostanze, permetterebbe loro di tornare ad essere accolti nelle strutture preposte e mitigare le criticità della loro condizione -spiega-. Peraltro, come è noto, per le persone che vivono in strada l’obbligo di “restare a casa” diventa in molti casi impossibile in assenza di strutture di accoglienza o per le caratteristiche delle persone stesse che non accettano le proposte alloggiative».

«Il rischio di contagio, in considerazione della vita in strada, della difficoltà per molti a mantenere il necessario distanziamento sociale, il non-utilizzo di dispositivi di sicurezza, nonché la difficoltà a rispettare le misure igienico-sanitarie, risulta pertanto particolarmente elevato -conclude Mancini-. Si approfitta di far rilevare tra l’altro che il Covid-19 ha rappresentato una sorta di stress test per la certificazione (se non ce ne fossimo accorti) dell’assenza di politiche incisive a favore di gruppi vulnerabili come le persone senza dimora e che pertanto si auspica si possano sviluppare reali interventi inclusivi a favore di questa popolazione. È pertanto evidente che la presente proposta non è dettata esclusivamente dai principi solidaristici ed universalistici della nostra Costituzione ma risponde all’interesse generale di arginare efficacemente la pandemia laddove può trovare maggiore possibilità di propagazione e di colpire più pesantemente. Siamo certi che la volontà del Governo Regionale di affermare il diritto universale alla salute garantendo l’accesso ai vaccini secondo criteri e priorità finalizzati al bene comune, porterà all’accoglimento dell’istanza in argomento ed alla sua efficace attuazione».

 


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