Negli ospedali di Ascoli e San Benedetto sono arrivati anche oggi martedì 12 gennaio pazienti Covid provenienti dall’ospedale “Murri” di Fermo, che si trova in enorme difficoltà a causa del focolaio registrato negli ultimi giorni sia tra i degenti sia tra il personale medico e infermieristico.
La situazione è in continua evoluzione e monitorata minuto per minuto. Anche i numeri sono ballerini. Oggi martedì sono stati trasferiti da Fermo altri 14 malati Covid distribuiti per la maggior parte nei reparti del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto e in parte al “Mazzoni” di Ascoli. Lunedì erano stati trasferiti 18 pazienti sempre distribuiti tra le due strutture picene. Ma anche nei giorni precedenti erano stati accolti altre persone vittime del Coronavirus.
Il sistema sanitario del Piceno, dunque, in soli due giorni ha preso in carico più di 30 pazienti che, in una situazione normale (si fa per dire), sarebbero dovuti essere ricoverati a Fermo. Il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini, dopo la scoperta del focolaio all’interno del reparto di Medicina 2 di Fermo, ha chiesto aiuto sia all’Area vasta di Ascoli sia a quella di Macerata che hanno immediatamente accolto la richiesta.
Questa pandemia è di tutti e tutti, indistintamente, come sta avvenendo, devono collaborare senza se e senza ma quando possono. Le strutture di Ascoli e San Benedetto riescono ancora a reggere l’ondata grazie al sacrificio di tutto il personale. Ma ormai i posti letto disponibili sono quasi esauriti. Si spera che il focolaio di Fermo possa essere domato al più presto alleggerendo così la pressione sugli ospedali chiamati a dare aiuto. E si spera naturalmente nelle dimissioni. Nel Piceno la pandemia sembra stazionaria senza picchi anche grazie al comportamento responsabile dei cittadini .
f.d.m.
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