«Tutte le aree del cratere dove sono state realizzate le Sae verranno dotate di un gruppo elettrogeno da utilizzare in caso di blackout provocato dalle precipitazioni nevose che generano i cosiddetti manicotti di ghiaccio sulle linee elettriche».
Lo annuncia Guido Castelli, assessore regionale alla ricostruzione, dopo l’ennesima mancanza di corrente nelle aree Sae, avvenuta in questo caso ad Arquata e Montegallo.
Le Sae sono soluzioni che si reggono sull’energia elettrica per quasi tutto, per cui una mancanza di elettricità diventa un disagio estremamente gravoso soprattutto nel momento in cui nevica e la temperatura scende sotto zero. La maggior parte delle casette d’emergenza, diventate poi praticamente stabili tanto che entrano a pieno titolo nelle disponibilità Erap in vista di riutilizzarle man mano che avanza la ricostruzione, si trovano infatti in aree di montagna dove il sisma ha distrutto la maggior parte del patrimonio edilizio e dove di inverno la neve è la norma.
Il problema dell’interruzione di corrente si è verificato innumerevoli volte e ogni volta stava al Comune di turno occuparsi di un eventuale gruppo elettrogeno da fornire. Ma da adesso le cose cambieranno.
«L’acquisto e l’installazione dei gruppi elettrogeni saranno sostenuti con fondi della Protezione Civile e verranno attivate le interlocuzioni con i Comuni per la gestione e la manutenzione degli stessi – spiega Castelli -. Raccogliendo le richieste di diversi comitati e cittadini che vivono nelle Sae, abbiamo ritenuto opportuno corrispondere a queste esigenze più che legittime visto che gli abitanti non possono assolutamente permettersi neanche un minuto di blackout».
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