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Vaccini, arrivate 300 dosi del Moderna
Intanto parte la seconda
somministrazione dello Pfizer

EMERGENZA CORONAVIRUS -  Angelini (Sisp): «Decideremo a chi somministrarlo in base alla disponibilità». Aggiornamento sulla riduzione del 30% l'approvvigionamento del farmaco americano per la settimana del 18 gennaio. Il 19 gennaio sarà di nuovo iniettato ai primi 87 vaccinati dell'Area Vasta 5
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(Foto d’archivio)

 

di Maria Nerina Galiè

Continua nel Piceno la corsa al vaccino.

Fino a ieri, sabato 16 gennaio, nella provincia di Ascoli il farmaco firmato Pfizer Biontech è stato iniettato a circa 3.500 persone. 

Come previsto nella fase 1 del calendario regionale la campagna ha riguardato tutti i dipendenti dell’Area Vasta 5, medici di famiglia, pediatri, operatori e ospiti di residenza assistite, residenze protette e centri diurni residenziali. Sarà poi la volta degli altri operatori nel campo della Sanità come farmacisti e odontoiatri.

La fase 1 non è ancora terminata. 

Ma intanto, martedì 19 gennaio, si parte con la seconda somministrazione alle prime persone vaccinate tra il 27 e il 31 dicembre. In tutto 87 operatori sanitari.

Domani, lunedì 18 gennaio, è possibile che il rifornimento settimanale dello Pfizer per l’Area Vasta 5 (arrivato fino ad ora puntuale con 195 flaconi da ricostituire in 6 dosi ciascuno) subisca la riduzione del 30% come nel resto del Paese. 

«Dovrebbe essere, nel caso, per una sola settimana – spiega il dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5 – e tornare ai 195 flaconi dal 25 gennaio. Cosa accadrà di certo lo sapremo solo domani».

Nel frattempo, rispetto al momento in cui è stata raccolta l’intervista al direttore del Sisp, la Pfizer ufficializza che le Marche, insieme con Abruzzo, Basilicata, Molise, Umbria e Valle d’Aosta saranno le uniche regioni che non avranno tagli nella distribuzione dei vaccini.

In compenso, sono arrivate anche nel Piceno le prime 300 dosi del vaccino Moderna.

A chi saranno date?

«Non lo abbiamo ancora stabilito – a rispondere è il dottor Angelini – dipende proprio dalla disponibilità del Moderna che ancora non conosciamo.

Decidere a chi destinarlo è strettamente collegato alla quantità di cui potremo disporre ed in quanto tempo.

Il farmaco va somministrato due volte a persona in un arco temporale di minimo 19 e massimo 23 giorni.

Mentre con il vaccino Pfizer l’arco temporale tra le due somministrazioni è più lungo di una settimana. C’è quindi più tempo per l’approvvigionamento».

 


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