di Maria Nerina Galiè
Continua nel Piceno la corsa al vaccino.
Fino a ieri, sabato 16 gennaio, nella provincia di Ascoli il farmaco firmato Pfizer Biontech è stato iniettato a circa 3.500 persone.
Come previsto nella fase 1 del calendario regionale la campagna ha riguardato tutti i dipendenti dell’Area Vasta 5, medici di famiglia, pediatri, operatori e ospiti di residenza assistite, residenze protette e centri diurni residenziali. Sarà poi la volta degli altri operatori nel campo della Sanità come farmacisti e odontoiatri.
La fase 1 non è ancora terminata.
Ma intanto, martedì 19 gennaio, si parte con la seconda somministrazione alle prime persone vaccinate tra il 27 e il 31 dicembre. In tutto 87 operatori sanitari.
Domani, lunedì 18 gennaio, è possibile che il rifornimento settimanale dello Pfizer per l’Area Vasta 5 (arrivato fino ad ora puntuale con 195 flaconi da ricostituire in 6 dosi ciascuno) subisca la riduzione del 30% come nel resto del Paese.
«Dovrebbe essere, nel caso, per una sola settimana – spiega il dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5 – e tornare ai 195 flaconi dal 25 gennaio. Cosa accadrà di certo lo sapremo solo domani».
In compenso, sono arrivate anche nel Piceno le prime 300 dosi del vaccino Moderna.
A chi saranno date?
«Non lo abbiamo ancora stabilito – a rispondere è il dottor Angelini – dipende proprio dalla disponibilità del Moderna che ancora non conosciamo.
Decidere a chi destinarlo è strettamente collegato alla quantità di cui potremo disporre ed in quanto tempo.
Il farmaco va somministrato due volte a persona in un arco temporale di minimo 19 e massimo 23 giorni.
Mentre con il vaccino Pfizer l’arco temporale tra le due somministrazioni è più lungo di una settimana. C’è quindi più tempo per l’approvvigionamento».
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