E’ provato, in lacrime e continua a dichiararsi innocente. Ma secondo il giudice per le indagini preliminari, Annalisa Giusti, deve continuare a rimanere in carcere.
Si è svolto questa mattina in videoconferenza tra il carcere di Marino del Tronto e il Tribunale di Ascoli l’udienza di convalida del fermo di Petre Lambru, il muratore rumeno di 57 anni che Franco Lettieri ha indicato come suo assassinio in una telefonata al 112 poco prima di morire (leggi l’articolo).
«Il mio assistito ha reso spontanee dichiarazioni sulla ricostruzione dei fatti – commenta l’avvocato difensore Emiliano Carnevali – e alla luce del deposito di ulteriori atti investigativi ci riserviamo di chiedere un altro interrogatorio al procuratore».
Le novità potrebbero essere legate al coinvolgimento del nipote minorenne fermato dai Carabinieri nella giornata di domenica 17 gennaio (leggi l’articolo).
Nel corso dell’udienza, la difesa ha chiesto la scarcerazione di Lambru, ma il Gip ha confermato la misura restrittiva in carcere.
rp
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