di Stefania Mistichelli
È ufficiale, le scuole superiori riapriranno lunedì prossimo, 25 gennaio. Una decisione da tempo attesa e per certi versi desiderata, che ha però seminato preoccupazione tra gli studenti, soprattutto in merito a due nodi fondamentali: quello, ampiamente dibattuto, dei trasporti, e quello relativo alla forte raccomandazione di garantire la presenza al cinquanta per cento anche all’interno delle classi, e non solamente in riferimento al numero di iscritti per istituto.
DECISIONE AFFRETTATA – «Il rientro a scuola in generale è giusto – afferma Alessio Poli, rappresentante d’istituto dell’Iis “Mazzocchi” – ma c’è sembrata una decisione un po’ affrettata, che rischia così di essere male organizzata.
Sarà responsabilità dei dirigenti organizzare il tutto, però certo avere qualche giorno in più sarebbe stato meglio. Inoltre, nella nostra scuola sarà garantita la presenza al cinquanta per cento classe per classe, quindi c’è anche il problema di come gestire le verifiche, perché sarà ovviamente più avvantaggiato chi è a casa rispetto a chi è in presenza.
Ho sentito anche alcuni docenti parlare di questo, della difficoltà di gestire le lezioni con modalità mista; speriamo arrivino presto le disposizioni generali su questo. Di certo avremmo preferito la turnazione delle classi intere sia per motivi di socialità sia perché in riferimento a questa avevamo già un orario stabilito e impostato da tempo. Poi c’è sempre il nodo trasporti che è quello che ci preoccupa di più: speriamo vengano rispettate le regole e che ci sia il distanziamento all’interno dei mezzi, visto che ormai sappiamo che il contagio non avviene a scuola, dove siamo tutti con le mascherine e con le finestre aperte, ma lungo il tragitto».
«Io sono molto felice che si torni a scuola – ha commentato Aurora, studentessa frequentante l’IIS “Mazzocchi” – ma ovviamente sono preoccupata perché, venendo da un altra regione, temo che i pullman saranno strapieni e non rispetteranno le norme di sicurezza. Senza parlare del fatto che si tornerà molto probabilmente divisi per classi al 50% quindi non vedrò nemmeno tutti i miei compagni di scuola».
DAD STRESSANTE MA MEGLIO CHE PORTARE IL VIRUS A CASA – «La Dad è sicuramente stressante – le fa eco Melodie, stesso istituto – ma la preferisco rispetto al portare il virus a casa e far ammalare i miei . So che tanti hanno paura arientrare proprio perché i pullman sono sempre pieni, o per lo meno lo erano a settembre quando, nonostante le rassicurazioni, il distanziamento non era garantito. Inoltre, ci preoccupa la modalità al cinquanta per cento di presenza per ciascuna classe: alcuni studenti sarebbe avvantaggiati rispetto ad altri, il metodo di spiegazione è diverso in DAD e anche quello di fare verifiche e ormai siamo abituati così. Sicuramente ci manca la normalità della scuola, ma mi sembra strano prendere decisioni di questo tipo così d’improvviso»
«Oltre al problema dei trasporti in senso stretto – continua Sofia dell’IIS “Ulpiani” – c’è il tema dell’uscita dei ragazzi perché anche alla fermata o davanti alla scuola si riuniscono in gruppi ed in quel contesto che se uno è positivo può scatenare la catena dei contagi»
In generale, gli studenti, di fronte alla situazione, hanno deciso di “stare a vedere”: rientrare la prossima settimana per poter capire se effettivamente tutte le promesse relative alla sicurezza saranno garantite.
CERCHIAMO DI ESSERE FIDUCIOSI E FAREMO IL TAMPONE – «Prima di poter dire la nostra con certezza – afferma Diego Morone, rappresentante del liceo classico “Stabili Trebbiani” – preferiamo aspettare il rientro, in quanto l’ingresso nelle scuole del 50% degli studenti potrebbe essere una scelta giusta per il funzionamento del sistema scolastico. L’incognita più grande rimane il trasporto: non ci è arrivata nessuna comunicazione diretta di migliorie in quello che possiamo definire il punto cruciale della questione.
Molti sono poco fiduciosi e ritengono inopportuna questa scelta visto il fallimento del piano adottato da settembre ad ottobre. Non esiteremo comunque nel presentarci a scuola, rispettando tutte le misure necessarie e sfruttando la possibilità di tampone gratuito riservata agli studenti. Saremo presenti ma il clima non è dei più sereni, siamo speranzosi ma una conferma la potremo avere solo dopo il 25».
«Abbiamo parlato del ritorno in presenza – fa sapere Mattia Mannocchi, rappresentante dell’Istituto tecnico agrario Ulpiani, appena uscito da un riunione organizzata per parlare delle azioni da intraprendere dopo le novità dell’ultima ordinanza – oltre che dei progetti specifici del nostro istituto riguardanti il rinnovo del giardino botanico, dell’accesso al fiume Tronto, della serra, delle lezioni in azienda, dei corsi di Formazione tecnico-pratica, corsi Sommelier eccetera.
Abbiamo stabilito di osservare i primi giorni se le norme stabilite dalle leggi e dalle ordinanze saranno rispettate con rigore, così come dovrebbe essere. Se ciò non fosse, visto che la priorità è la salute non solo di noi alunni, ma anche dei nostri parenti, conoscenti e tutta la cittadinanza, riterremo necessario e fondamentale indire uno sciopero di noi studenti coorganizzato con i rappresentanti degli altri plessi della città di Ascoli, di cui ascolteremo presto i pareri a riguardo. Infine , sulla questione dei tamponi gratuiti provvederemo a sensibilizzare tutti gli studenti dell’IIS Ulpiani, come già ho fatto per esempio per la mia classe da rappresentante di classe».
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