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Solo 9 contagi da inizio pandemia:
l’esempio virtuoso di Carassai
«Attenzione sempre al massimo»

CORONAVIRUS - Il borgo al confine con la provincia di Fermo ha registrato gli ultimi casi a metà dicembre. Durante la prima ondata un solo positivo. Il sindaco Michetti: «Ringrazio tutti per aver sempre rispettato le norme. La situazione generale resta grave, siamo vicini a chi soffre»
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di Luca Capponi

A Carassai non si registrano casi di Coronavirus da metà dicembre. Il totale della seconda ondata, fino ad ora, è di 8 persone contagiate, 3 delle quali sono state conteggiate perchè hanno trascorso la quarantena qui per via della seconda casa, trattasi quindi di evidenze non propriamente riconducibili al territorio. Altro dato: durante la prima ondata dello scorso marzo si registrò un solo positivo. Il totale da inizio pandemia, quindi, fa 9.

Un suggestivo scorcio di Carassai

Sono solo alcuni dei numeri che fanno dello splendido borgo tra la Valdaso e la Valmenocchia un caso, raro, di virtù per quanto riguarda la gestione dell’emergenza Covid.

Un migliaio di abitanti al confine con la provincia di Fermo, Carassai è guidata ormai da un anno e mezzo dal sindaco Gianfilippo Michetti. Ed è proprio lui a fare il “pompiere” commentando la situazione, con la consapevolezza che trattasi di un piccolo sorriso in una situazione generale ben grave.

«Sicuramente in tutto ciò c’è anche una componente di, diciamo così, fortuna -spiega con modestia e discrezione-. Ma è innegabile che i cittadini si sono sempre comportati correttamente, rispettando pedissequamente le norme, e di questo non finirò mai di ringraziarli. Il “focolaio” più grande che abbiamo avuto è quello di una famiglia di 4 persone, per il resto solo casi sporadici ed isolati. Sappiamo bene di dover sempre tenere alta l’attenzione, e che il quadro complessivo è difficile; proprio per questo non possiamo permetterci di mollare».

Il sindaco Michetti

A dicembre Carassai è stato uno dei primi comuni ad offrire gratuitamente il test rapido per bambini e ragazzi nella fascia d’età 3-14 anni. Dal punto di vista dei trasporti scolastici, poi, si è provveduto sin dall’inizio ad operare una differenziazione in base alla sede di studio. Ad oggi, i protocolli nella materna e nella elementare presenti in loco, sono scrupolosamente osservati.

«Non solo il mondo scolastico, ma anche attività commerciali e associazioni si sono comportate sempre in maniera encomiabile -continua il sindaco Michetti-. Ad oggi ciò che mi preoccupa maggiormente, dopo quasi in un anno di Coronavirus, è la tenuta economica e psicologica delle persone, perchè sta diventando tutto sempre più complicato. Noi facciamo il possibile per stare vicino a tutti, in primis a chi vive situazioni di disagio, come d’altronde facevamo prima che si scatenasse l’emergenza».

«La speranza, come abbiamo avuto modo di verificare in parte la scorsa estate, è che da questa tragedia si possa trarre qualcosa di buono, come ad esempio la riscoperta e la valorizzazione dei piccoli borghi -conclude-. Gli stessi che adesso sono in difficoltà anche e soprattutto per via di una socializzazione che non esiste più: osservare le vie deserte dei nostri paesi, senza la presenza di tante persone anziane, i veri custodi del territorio, è forse uno degli aspetti più dolenti della situazione che stiamo vivendo».

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