di Maria Nerina Galiè
I vaccini, non importa se firmati Pfizer Biontech o Moderna, si aspettano come l’acqua nel deserto tra la popolazione.
Del Piceno come nel resto del Paese. Ma nonostante il ritardo negli approvvigionamenti – non è arrivata oggi, 25 gennaio, la fornitura settimanale del farmaco americano in Area Vasta 5 – e l’incertezza sulle quantità che verranno inviate nei prossimi giorni, è soddisfatto Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5.
«Dal 27 dicembre (il Vaccine Day, ndr) – ha affermato – abbiamo vaccinato oltre 4.000 persone e per 500 di loro è stato completato il percorso con la seconda dose.
Stiamo terminando con le Rsa, strutture protette e centri residenziali sia pubblici che privati. A San Benedetto si conclude oggi (25 gennaio, ndr). Mancheranno poi 2 – 300 persone di case di riposo private.
Per lo scorso fine settimana (del 23 e 24 gennaio, ndr) era in programma la vaccinazione a farmacisti, fisioterapisti, odontoiatri, pure previsti dalla fase 1. Avevamo previsto oltre 400 persone. Ma ci siamo fermati. Perchè in questo momento il vaccino Pfizer deve essere messo da parte per i richiami che stiamo continuando a somministrare. Siamo in grado di andare avanti almeno altri 3-4 giorni con i flaconi che sono rimasti. Nel frattempo arriverà la fornitura.
Sempre per la fase 1 sarà poi la vota degli ultra ottantenni. Con il Moderna probabilmente, più adatto per essere utilizzato dai medici di famiglia.
Siamo in attesa. Ma non abbiamo perso tempo con il farmaco a disposizione».
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