di Maria Nerina Galiè
Tornano a scuola – e nell’asilo di sempre in via Giordano Bruno – gli 85 bambini della scuola materna di Comunanza, a casa dal 7 gennaio, quando la sede provvisoria nell’ex Oda (di proprietà della Confraternita del Santissimo Sacramento) è stata chiusa per una pericolosa fuga di monossido di carbonio che ha mandato all’ospedale alcuni piccoli ed un’insegnante (leggi qui).
Tanta paura ma per fortuna solo quella, almeno per il momento. I danni da monossido, avevano avvertito i medici che hanno prestato le prime cure a chi si era sentito male, possono avere effetti tardivi (leggi qui).
Per questo, ma soprattutto per vederci chiaro affinché non si ripeta, diversi genitori si erano rivolti all’avvocato Olindo Dionisi, autore di una denuncia querela, comprensiva della richiesta di sequestro dello stabile, subito accolta dal pm Ernesto Napolillo, titolare dell’inchiesta per la Procura di Ascoli (leggi qui).
«La buona notizia è che la documentazione relativa alla struttura oggetto dei lavori è stata messa a disposizione dal Comune alla scuola che, a sua volta, ne permette la visione ai genitori», ha precisato il legale.
L’edificio non aveva subito danni dal terremoto del 2016. Dopo i recenti lavori è stato ulteriormente richiesto il certificato di vulnerabilità sismica. In settimana arriveranno i risultati.
Sempre la preoccupazione al centro della ulteriore richiesta avanzata dai genitori alla preside Alessandra Di Mascio, nella riunione fatta ieri sera, 29 gennaio, in videoconferenza tra la dirigente scolastica, i genitori e l’assessore comunale con delega alla scuola Francesca Perugini.
«Alla dirigente è stata chiesta – è sempre l’avvocato Dionisi che parla – l’istallazione dei rilevatori di monossido. E’ vero che la normativa non lo prevede in questo tipo di edifici ma, visto quello che è accaduto, il Comune potrebbe farsene carico. In un’ottica di reciproca collaborazione e di buon senso».
L’argomento sarà portato in giunta dall’assessore Perugini che nella riunione con i genitori ha ribadito l’auspicio che si rinsaldi al più presto il «triangolo scuola, famiglie e Amministrazione comunale, basato su un rapporto di necessaria fiducia».
Ancora contro ignoti il fascicolo aperto in Procura mentre proseguono le indagini tecniche per capire il motivo dello sprigionamento del gas altamente tossico. Nel frattempo altri genitori si sono uniti ai primi che hanno esposto denuncia.
La prossima settimana l’avvocato Dionisi presenterà altre tre querele, per circa 40 nuovi firmatari.
Una brutta pagina della vita del paese dell’entroterra piceno, proprio nel momento in cui l’Amministrazione comunale aveva intrapreso le opere di ampliamento del plesso scolastico di via Giordano Bruno, in ragione di un finanziamento del Miur pari a 280.000 euro, risalente ad un bando del 2015. In una prima fase la domanda del Comune di Comunanza era stata estromessa dalla graduatoria per poi essere ripescata con i residui di bilancio. «Nella nuova graduatoria – aveva detto il sindaco Alvaro Cesaroni – la scuola dell’infanzia di Comunanza risulta la prima tra gli assegnatari del finanziamento. Eppure ad oggi (era marzo del 2018, ndr) non riusciamo a sbloccare i fondi già deliberati su un progetto approvato».
I soldi alla fine sono arrivati per un lavoro più utile che mai in pandemia, dove l’allargamento delle aule rendeva meno pericolosa al contagio l’interazione della popolazione scolastica che per età, ma anche per didattica, non può rimanere seduta ad un banco.
Le opere della scuola materna – non completamente concluse, manca l’aula multimediale – serviranno a risolvere un altro problema per i piccoli cittadini di Comunanza e le loro famiglie.
Il primo piano ha avuto il via libera dal Dipartimento di sicurezza dell’Area Vasta 5 per ospitare, dopo una serie di lavori di adeguamento che verranno realizzati il mese prossimo, l’asilo nido “Bianconiglio”, anch’esso come la materna in una sede provvisoria da settembre, per la necessità di terminare i lavori post terremoto ed altri imposti dal Servizio pubblico di prevenzione.
Se non ci fosse stato il problema della fuga di monossido, il “Bianconiglio” sarebbe andato sempre in via provvisoria proprio nei locali dell’ex Oda.
«Il plesso di via Giordano Bruno – ha detto l’assessore Perugini – è quindi destinato a diventare sede, definitiva e conforme in tutti i sensi, della fascia 0-6 anni».
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