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Condanna al sindaco Appendino
La difesa di Anci Marche
Ascoli, San Benedetto
e Grottammare in prima fila

IL PRIMO CITTADINO di Torino è stato punito per i fatti in piazza San Carlo, dove durante la sera del 3 giugno 2017 ci furono 3 morti nella calca della finale di Champions. Tra i firmatari dell'appello a suo favore, Fioravanti, Piunti e Piergallini
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Anche dalle Marche si sta alzando convintamente il sostegno alla sindaca di Torino Chiara Appendino che in settimana è stata condannata a 18 mesi nel processo con rito abbreviato per i fatti relativi alla finale di Champions League del 3 giugno 2017. In quella occasione ci furono 3 morti nella calca di piazza San Carlo, tra le migliaia di persone riunitesi lì per assistere alla partita tra Juve e Real Madrid in diretta su maxischermo.

Il sindaco di Torino Chiara Appendino

Dal presidente dell’Anci Decaro è partito un appello agli 8.100 sindaci italiani a far pervenire, attraverso le Anci regionali, il proprio sostegno per sollecitare il Parlamento ad una modifica del Testo Unico degli Enti Locali chiedendo che i sindaci non debbano rispondere a titolo personale per fatti per i quali i responsabili sono stati individuati e condannati.

Oltre al Comune di Ancona, capoluogo, il cui primo cittadino Valeria Mancinelli è anche presidente dell’Anci Marche, tra gli oltre 150 comuni che hanno già aderito ci sono Ascoli con Marco Fioravanti, San Benedetto con Pasqualino Piunti e Grottammare con Enrico Piergallini, oltre al presidente della Provincia Sergio Fabiani che è sindaco di Montegallo.

Nelle Marche, si conta anche su Pesaro, Fermo, Fano, Senigallia, Porto Sant’Elpidio, Fabriano, Urbino, Osimo, San Severino e molti altri.

«Il fronte molto compatto – dice la presidente Mancinelli-. Al di là dell’appartenenza politica, dimostra ancora una volta che c’è un solo modo per fare il sindaco e cioè mettendosi al servizio della propria comunità. L’ampia solidarietà giunta anche dalle Marche conferma la convinzione diffusa anche tra i sindaci della nostra regione, che i profili di responsabilità dei sindaci vadano riconsiderati attraverso una revisione normativa che il caso della condanna Sindaca di Torino, rende improrogabile».


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