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Parco Cerboni,
un ulivo in memoria di Patalucci
Combattè le Leggi Razziali

SAN BENEDETTO - L’ex Questore di Fiume morì a Dachau dopo aver salvato migliaia di ebrei dal genocidio. Il 9 febbraio verrà scoperta la targa in suo onore
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La Polizia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha piantato un albero di ulivo nel Parco Cerboni in memoria di Giovanni Palatucci.

Giovanni Patalucci

Il 9 febbraio alle 11 avverrà lo scoprimento della targa collocata dinanzi all’ulivo che ricorda la figura del vice commissario aggiunto di pubblica sicurezza, che fu reggente della Questura di Fiume sino al 13 settembre 1944, quando fu arrestato dai tedeschi delle SS e internato il 22 ottobre successivo nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945.

Durante la sua permanenza a Fiume, Palatucci ebbe modo di conoscere l’impatto che le leggi razziali ebbero sulla popolazione ebraica. In quel contesto, cercò di fare quello che la sua posizione gli permetteva, creando attraverso una rete di amici una strada per salvare tanti ebrei dai campi di sterminio. Un calcolo approssimativo ha stimato in più di 5.000 il numero di persone che Palatucci aiutò a salvarsi durante tutta la sua permanenza a Fiume.

Per le sue azioni è salito agli onori sia in Israele (dove è Giusto tra le nazioni dal 1990), sia presso la Chiesa cattolica (per la quale è Servo di Dio dal 2004), sia presso la Repubblica Italiana (per la quale è Medaglia d’oro al merito civile dal 1995).

L’ulivo in sua memoria


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