Un bando poco trasparente su cui è necessario avere chiarimenti. Questa la posizione espressa dai due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri e Simona Lupini. Non a caso hanno deciso di interpellare il presidente della Regione Marche. Oggetto del contendere, l’assegnazione delle risorse previste dal bando Marche Palcoscencio Aperto, pubblciato dalla Regione lo scorso novembre per i alvoratori del settore spettacolo in netta difficoltà a causa delle chiusure imposte dal Covid.
«Il bando in questione, cui ha collaborato l’associazione per le attività teatrali Amat, prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 5.000 euro, che può essere attivato anche a teatri chiusi, e sono 60 i progetti ammessi al finanziamento regionale -spiega la Ruggeri-. Riteniamo che sia necessario verificare se l’assegnazione delle risorse a compagnie teatrali oppure a singoli artisti professionisti abbia rispettato i requisiti del bando. In particolare il requisito della residenza delle Marche, perché da alcune segnalazioni risulterebbe che sono state finanziate compagnie di altre regioni. Vogliamo inoltre sapere dal presidente Acquaroli quali azioni intenda adottare, qualora risultasse che siano stati finanziati progetti in assenza dei requisiti previsti dal bando».
«Chiediamo – prosegue Ruggeri – se Acquaroli intenda far pubblicare sul sito istituzionale della Regione la graduatoria dei progetti, con i relativi punteggi e il finanziamento ottenuto, considerando che è stato sovvenzionato con soldi pubblici. A nostro parere la giunta deve inoltre specificare se ritenga opportuno che siano stati finanziati soggetti artistici già assegnatari, anche in modo indiretto, di contributi ordinari del Fondo unico per lo spettacolo. Il bando Marche Palcoscenico Aperto è infatti una misura emergenziale per sostenere i lavoratori dello spettacolo esclusi da qualsiasi sovvenzione ministeriale».
«Chiediamo -è la conclusione- se si valuti infine opportuno e compatibile l’affidamento della selezione dei progetti all’attuale direttore di Amat, che è al tempo stesso direttore del Consorzio Marche Spettacolo: soggetti che ne fanno parte, ci è stato segnalato, avrebbero presentato progetti per il bando».
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