E’ morto all’età di 85 anni ad Ascoli l’avvocato Alessandro Trofino, uno dei penalisti più conosciuti non solo in città e nel Piceno, e protagonista di tantissimi processi.
«Se ne va un pezzo di storia» il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli, Tommaso Pietropaolo.
Trofino era nato ad Aversa (Caserta), ma poi si era poi trasferito da giovane ad Ascoli sposando Maria Liliana Flaiani, anche lei avvocato. Lascia i figli Girolamo Claudio, direttore di banca, Gelsomina Donatella, insegnante, e Andrea Maurizio, avvocato come il padre.
«E’ stato uno dei penalisti più noti del nostro Foro e anche al di fuori – aggiunge il presidente Pietropaolo – ma, oltre ad essere stato un pezzo di storia dell’avvocatura, era una persona cordialissima e piacevole, amante della musica e del teatro napoletano».
Da ricordare anche l’impegno nell’associazionismo (è stato presidente del Club Lions) con tante iniziative benefiche e sociali organizzate in città anche a favore dei giovani.
«Lo ricorderemo per il suo impegno nella professione ed il suo valore, oltre che per doti umane di grande simpatia e cordialità» è il commento dell’avvocato Mauro Gionni, presidente della Camera Penale “Ugo Palermi”
Trofino aveva legato il suo nome anche alla Quintana di Ascoli di cui fu il primo banditore, ruolo successivamente ricoperto da Maurizio Celani. A metà degli anni Ottanta, infatti, fu lui a riscoprire, scrivendole e adattandole, le “grida” del bando che viene letto sul Sagrato del Duomo in occasione dell’Offerta dei Ceri nel giorno del prologo della Giostra. In quello stesso periodo, dopo essere stato per anni uno dei membri del Comitato di Sestiere di Porta Romana, fu anche presidente del comitato tecnico dell’allora Ente Quintana.
I funerali si terranno sabato 13 febbraio alle ore 15 nella chiesa di San Pietro Martire, in centro storico.
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