Sabato 20 febbraio nel Palazzo Vescovile di Ascoli, alle ore 10,30, si chiude la fase diocesana della causa di beatificazione della Serva di Dio madre Tecla Relucenti (1704-1769), co-fondatrice – con il venerabile Francesco Antonio Marcucci – della Congregazione delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione.
La cerimonia, presieduta dal vescovo Domenico Pompili, si svolge alla presenza del cancelliere vescovile don Lino Arcangeli, una rappresentanza di suore Concezioniste e altre autorità.
Cerimonia che sigillerà la documentazione raccolta dal Tribunale composto dal giudice monsignor Francesco Maria Tasciotti, dal notaio dottor Francesco Allegrini e dall’avvocato don Benito Masci.
Dopo l’apertura ufficiale della causa – 11 luglio 2020 – presieduta dall’allora vescovo di Ascoli Giovanni d’Ercole, sono stati ascoltati 28 testimoni tra sacerdoti, suore e laici e sono state accolte 8 testimonianze dalle comunità di Brasile, Filippine e Madagascar, dove opera la Congregazione.
Poi una commissione storica ha elaborato uno studio accurato sulla vita della Serva di Dio e su vari scritti che il suo fondatore le ha dedicato nei primi 25 anni di vita della Congregazione, mentre lei era superiora.
La ricerca, oltre a mettere in luce le qualità di Madre Tecla Relucenti rimaste nell’ombra, ha permesso di comprendere meglio l’amicizia spirituale che l’ha legata al fondatore Marcucci.
Tutto il materiale prodotto verrà sigillato e affidato alla postulatrice suor Maria Paola Giobbi che lo consegnerà a Roma, alla Congregazione delle cause dei Santi, dove continuerà l’iter per la beatificazione e canonizzazione della Serva di cui intanto si può invocare l’intercessione.
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