di Maria Nerina Galiè
Tra i coordinatori dell’imponente macchina organizzativa della campagna vaccinale alla popolazione con più di 80 anni, iniziata oggi 20 febbraio, anche nell’Area Vasta 5 c’è la dottoressa Maria Rosa La Rocca, dirigente dell’area infermieristico-ostetrica dell’Area Vasta 5.
«Oggi – aggiunge la dirigente – abbiamo aperto una nuova strada. Una svolta per le nostre persone anziane ma anche per uscire dalla pandemia.
L’emozione è grande anche da parte del personale.
E’ bello vedere tutte queste persone accompagnate da figli, nipoti. Sono arrivati tutti insieme e molto in anticipo. Gli anziani arrivano sempre in anticipo agli appuntamenti. Ma ora sono qui dento (all’interno della Casa della Gioventù di Ascoli, ndr), al caldo, ben distanziati. E l’attesa non sarà lunga.
Ho visto molti farsi fare le foto dai figli. Tutto è vissuto come un momento importante».
Importante ma anche molto impegnativo da parte dei sanitari, che devono essere pronti anche per eventuali complicanze.
«Abbiamo tutto per affrontare sia la complicanza lieve che quella importante. Fuori c’è l’ambulanza e dentro medici e infermieri, tutti formati per il blsd (tecniche d’intervento per il primo soccorso in caso di arresto cardiaco, ndr).
Non stiamo improvvisando. La vaccinazione si può fare anche dentro una struttura diversa dall’ospedale, ma non deve mancare tutto questo».
Sono tanti, con o senza il camice, impegnati senza sosta affinché tutto si svolga al meglio e i tempi morti si riducano al minimo per rientrare nei tempi e vaccinare 18 persone l’ora, con due postazioni all’accettazione e due per l’esecuzione.
Un numero (198 persone al giorno ad Ascoli e 190 a San Benedetto al palazzetto “Speca”) destinato con tutta probabilità ad aumentare.
«Fino al 12 marzo – spiega la dottoressa La Rocca – saranno impegnati qui alla Casa della Gioventù (dalle 8 alle 20 con un’ora di sosta tra le 13 e le 14, ndr) 2 medici, 2 amministrativi, 2 infermieri, 1 posizione organizzativa o una persona dell’ufficio infermieristico che coordina tutto il percorso, un medico farmacista che diluisce il farmaco e un’infermiera che prepara le siringhe, 3 oss e 3 volontari Protezione Civile».
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