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“Icaro” di notte dal 24 febbraio:
nel Piceno una sola base autorizzata

SANITA' - E' la piazzola Soi della Protezione Civile, a Pennile di Sotto. Per Comunanza, Montegallo, Arquata e quella dei Vigili del fuoco per ora solo volo diurno. Il direttore della centrale operativa del 118, Flavio Paride Postacchini, spiega come stanno le cose
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Nel riquadro, il dottor Flavio Paride Postacchini

 

di Maria Nerina Galiè

Da domani, 24 febbraio, l’eliambulanza potrebbe intervenire per un’emergenza nel Piceno anche di notte.

Ma l’atterraggio gli sarà consentito soltanto ad Ascoli, nella piazzola della Sala Operativa Integrata (Soi) della Protezione Civile, in via Marche. 

E’ questa infatti l’unica base di atterraggio che ha ottenuto al momento l’autorizzazione all’utilizzo in notturna sia dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) sia della società che gestisce l’elisoccorso nelle Marche, la Babcock Mission Services Italia.

Non hanno invece avuto ancora l’ok le basi di Comunanza, Montegallo, Arquata e la piazzola dei Vigili del Fuoco di Ascoli.

“Icaro” di notte sarà attivato, se ritenuto necessario in base al tipo di soccorso e nel rispetto di precisi parametri regionali (leggi qui), dalla centrale operativa del 118, diretta dal dottor Flavio Paride Postacchini che spiega:

«Nell’Area Vasta 5 per adesso l’atterraggio al buio è consentito solo nella piazzola Soi nella provincia di Ascoli. Nel Fermano solo ad Amandola e Servigliano.

Progressivamente anche queste piazzole saranno operative per la notte. Lo sono già in orario diurno.

Si stanno valutando anche campi sportivi o spazi ritenuti idonei all’atterraggio dell’eliambulanza come a Grottammare, per la Val Tesino, a Offida per la Vallata del Tronto e al campo sportivo di San Benedetto». 

«Le basi fino ad ora autorizzate  all’atterraggio di notte rispondono ai criteri cosiddetti “no standard”, secondo una definizione aeronautica. Che tradotto per noi comuni mortali significa che non hanno le caratteristiche aeronautiche, appunto, di piste notturne. Ma studiate e previste per l’utilizzo solo grazie ai visori notturni in dotazione ai velivoli».

“Icaro”, presto destinato ad abbandonare questo nome, consta di due modernissimi Agusta Westland (Aw) 169 della ditta Babcock Mission Services Italia, vincitrice della gara d’appalto, in uso a “Marche Soccorso” già dalla fine del 2019, per aver sostituito gli “Aw 109”.

Per una dimensione esterna di poco più grande, gli “Aw 169” dispongono di un abitacolo del 72% più più ampio addirittura di quello dell’ambulanza, tale quindi da permettere al personale sanitario di lavorare agevolmente al suo interno.

Le basi da cui parte il nuovo elicottero sono quelle di Ancona e Fabriano. Ma solo Fabriano per adesso è abilitata al volo notturno, che richiede tra le altre cose la presenza di due piloti pronti al decollo e appositamente addestrati. Mentre ne basta uno per il servizio dall’alba al tramonto che d’inverno limita adesso gli interventi a metà pomeriggio.

A bordo dell’elicottero inoltre ci sono un tecnico di volo, un medico rianimatore, un infermiere e, se le circostanze lo richiedono, un operatore del soccorso alpino specializzato in Sar (search and rescue).

«Manca il via libera all’abilitazione del volo notturno per la pista del “Torrette” di Ancona – aveva detto il dottor Postacchini in una precedente intervista a Cronache Picene (leggi qui) e oggi, 23 febbraio, conferma che le cose stanno ancora così –  domani notte, l’eliambulanza dovrebbe atterrare all’aeroporto di Fabriano.

C’è quindi da valutare il costo beneficio, tenendo anche conto del tempo necessario a trasportare poi, su gomma, il paziente fino all’ospedale di Ancona». 

 


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