di Lino Manni
Come tutte le Marche, anche Ascoli torna in zona arancione. Un passo indietro a causa della pandemia. Proprio in contemporanea al passo indietro della squadra bianconera che col Pordenone non va oltre il pari.
Visti i risultati dagli altri campi, quelli delle dirette concorrenti, la squadra di Sottil resta quasi sul fondo, con i playout lontani quattro punti. Un pareggio dopo due sconfitte consecutive è una sorta di brodino.
Nel primo tempo l’undici bianconero, rivoluzionato tra infortuni, squalifiche e scelte tecniche, combina poco e niente. Solo Dionisi, in un paio di occasioni, mi ha fatto saltare sul divano. Ma le sue conclusioni hanno solo spaventato la difesa del Pordenone. Per il resto calma piatta.
Puntuale il vantaggio del Pordenone, con Ciurria che prende il tempo a tutta la retroguardia. Ci può stare. Nel primo tempo troppi passaggi sbagliati in una gara a tratti perfino noiosa, tanto che ammiro di più l’acquascivolo accanto allo stadio che quello che succede in campo. Ma non perdo la fiducia.
Dopo il puntuale caffè all’intervallo, la ripresa inizia con un altro piglio. Bajic prende il posto di Stoian che è bravo tecnicamente ma non ha minuti sulle gambe. Anche D’Orazio, che nel primo tempo ha commesso diversi errori, cresce. Tutta la squadra gioca meglio.
Dopo due conclusioni proprio di D’Orazio e di Mosti, arriva il gol del pareggio grazie a Dionisi il quale, se non segna, fa segnare.
Il punto serve soprattutto a mettersi alle spalle il doppio stop e ritrovare fiducia. Una cosa è certa: ci sarà da lottare fino alla fine, ma questo si sapeva.
Prossimo impegno martedì col Pisa al “Del Duca”, una sfida tra le cento torri ascolane e quella pendente pisana. Che sia l’occasione per buttarla giù definitivamente?
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati