di Andrea Ferretti
Ascoli città dei record. Nella storia dell’atletica leggera non era mai accaduto, infatti, che tre atleti della stessa città (cresciuti nella stessa società, in questo caso l’Asa) conquistassero un titolo italiano assoluto nella stessa specialità. A finire nel “guinness dei primati”, oltre ad Ascoli e all’Asa, è il lancio del disco grazie al tris che si è materializzato oggi, domenica 28 febbraio 2021, con la conquista del tricolore di Nazzareno Di Marco.
Prima di lui, stessa sorte e stessa gloria erano toccate ad Armando De Vincentis e Eduardo Albertazzi. Tre colossi che uno sull’altro fanno quasi sei metri.
La saga l’aveva iniziata il grande Armando De Vincentis, che negli anni Settanta salì ben cinque volte sul gradino più alto del podio (che sfide con l’amico rivale Silvano Simeon). Armando, maestro dello sport e da qualche anno delegato provinciale del Coni, compie 78 anni a ottobre (ne dimostra venti di meno) e, due volte primatista italiano, partecipò anche a due Olimpiadi (Monaco 1972 e Montreal 1976) per non elencare tutte le altre maggiori competizioni internazionali in cui fu protagonista (anche sul podio), anche nelle 48 presenze in maglia azzurra tra il 1969 e il 1983.
Riposto il disco nel cassetto, è diventato un talent scout senza eguali sulla scena dello sport internazionale. Sotto di lui sono cresciute generazioni di lanciatori (disco, martello, peso) e a lui per rubargli qualche segreto si sono rivolte anche diverse Federazioni sportive straniere, un pò come era accaduto con il mitico Carlo Vittori, “mostro” della velocità a livello planetario. Alcuni suoi “ragazzi” sono poi diventati a loro volta tecnici altamente qualificati, e questo la dice lunga sulla “scuola” che avevano frequentato. Un nome per tutti: Nicola Silvaggi che è stato direttore tecnico della Nazionale di atletica anche alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Un titolo assoluto l’aveva conquistato nel 2012 anche un allievo di De Vincentis, Eduardo Albertazzi, ascolano pure lui, il quale in precedenza aveva fatto man bassa di record giovanili. Eduardo, 30 anni a settembre, era cresciuto come il suo maestro nell’Asa Ascoli, poi passò nel gruppo sportivo della Fiamme Gialle (Guardia di Finanza). In seguito, dopo tante soddisfazioni e una collezione di maglie azzurre, ha prematuramente abbandonato l’attività agonistica.
Ora sullo stesso scudo è inciso anche il nome di Nazzareno “Zè” Di Marco. Un altro gigante che da anni indossa le maglie del gruppo sportivo delle Fiamme Oro (Polizia di Stato) e anche quella azzurra della Nazionale. Con un dna targato Asa Ascoli, il quasi 36enne (li compie ad aprile) poliziotto ascolano non poteva non centrare l’obiettivo che inseguiva da anni.
Dopo la vittoria, con la misura di 59,08, queste le sue parole: «Finalmente una maglia tricolore assoluta. Ho dovuto aspettare perché ho spesso trovato avversari forti. Qui contava vincere ed è una bella soddisfazione, anche se mi aspettavo di valere una misura intorno ai 60 metri. Ma le condizioni non erano ideali, con un vento piuttosto freddo, e poi di recente ho avuto un infortunio al polpaccio. La dedica è per tutta la famiglia, compreso chi non c’è più, come mio nonno che ci ha lasciati da pochi giorni e mio papà, venuto a mancare tre anni fa».
Nella stessa gara di Molfetta, i colori dell’Asa Ascoli sono saliti sul podio anche con il 22enne Simone Comini, bronzo nel giavellotto con 68,83. Anche lui, tanto per cambiare, allievo di De Vincentis, dopo numerosi titoli giovanili eccolo alla ribalta nazionale assoluta. La prossima volta deve solo salire un gradino: quello alla sua destra.
Dalle parti del campo scuola “Bracciolani” dicono che non è finita… Intanto non possono non esultare il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, e l’assessore allo sport (De Vincentis ha ricoperto in passato anche quell’incarico) Nico Stallone.
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