di Federico Ameli
Nonostante il momento storico tutt’altro che favorevole per gli sport di contatto, da qualche settimana a questa parte Castel di Lama può vantare un campetto nuovo di zecca, che ha sancito ufficialmente lo sbarco del basket nella cittadina lamense. Almeno a livello di impianti pubblici, perché se è vero che negli anni la palestra della scuola elementare di via Adige ha ospitato la pallacanestro a livello giovanile, anche in collaborazione con società sportive dei comuni limitrofi, d’altro canto iniziava a sentirsi già da un po’ l’esigenza da parte della comunità di poter fare due tiri all’aria aperta in uno spazio che fosse a disposizione di tutti.
Da sabato 12 dicembre – data dell’apertura al pubblico – ad oggi, in tanti hanno già avuto modo di visitare il nuovo campetto di via Vignà, nella parte alta del paese, nonostante le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria in corso abbiano inevitabilmente ostacolato l’organizzazione di un’inaugurazione ufficiale, come si conviene in casi di questo genere.
Alla fine, pur con qualche settimana di ritardo, lo sabato scorso 27 febbraio, nell’ambito di una cerimonia andata in scena senza pubblico nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di distanziamento sociale, è arrivato il tanto atteso taglio del nastro, con la squadra del sindaco Mauro Bochicchio e gli artefici dei lavori di strutturazione che hanno dato il loro benvenuto alla nuova struttura sportiva.
«Abbiamo deciso di organizzare questo incontro in compagnia dell’artista che ha realizzato il murales che fa da sfondo all’impianto – spiega il primo cittadino – allo scopo di condividere con la cittadinanza il percorso fatto dall’Amministrazione per recuperare uno spazio che negli anni era diventato un po’ triste e abbandonato e che abbiamo provveduto a riqualificare conferendogli una nuova funzionalità».
La struttura, ad accesso libero e del tutto gratuito, è stata infatti ricavata a partire dal vecchio campo da tennis di via Vignà, che grazie agli sforzi congiunti dell’assessorato allo Sport, del capogruppo Luca Cristofori e di Paola Cannella, assessore ai Servizi Sociali e grande appassionata di pallacanestro, ha saputo reinventarsi per la gioia del movimento cestistico cittadino. E chissà che anche altre discipline non riescano a ritagliarsi il loro spazio all’interno del nuovo impianto.
«Con tutta probabilità – confessa infatti Gabriele Gagliardi, assessore comunale allo Sport – il campo ospiterà anche la pallavolo, ma bisognerà valutare la risposta della cittadinanza. Nonostante le difficoltà del momento, molti ragazzi vengono qui a fare due tiri nel tempo libero: a livello provinciale si è già sparsa la voce di questo impianto, che noi abbiamo pensato di lasciare aperto per far sì che lo sport possa essere realmente accessibile a tutti».
Non poteva poi mancare un appello al senso civico dei fruitori, chiamati a rispettare gli spazi del campetto e gli sforzi profusi dall’Amministrazione per restituirlo alla cittadinanza. «Chi verrà qui troverà aperto e, giustamente, troverà anche pulito – avverte l’assessore – mi auguro che tutti gli utilizzatori si prendano cura del campo, mantenendolo così com’è».
Soddisfatto anche Giuseppe Traini, rappresentante della Eco Services che ha portato avanti l’opera di recupero del campo, in grado ora di vantare «misure regolamentari su uno spazio che arricchisce il quartiere di uno sport nuovo e aggregante».
Luca Cristofori, consigliere comunale di Castel di Lama, parla di «primo esperimento di una serie che si propone di lasciare libero l’accesso alle strutture sportive del paese. Vogliamo promuovere uno spirito di mantenimento e cura del campo, che resterà a disposizione di tutti, sarà dotato di impianto di illuminazione e verrà concesso gratuitamente alle società sportive lamensi. La speranza è che, nel momento in cui saremo usciti dall’emergenza sanitaria, riusciremo a organizzare tornei e incontri che alla base abbiano quello spirito di comunità che in questi casi non può mancare».
Dal primo giorno di apertura e fino a nuova indicazione, infatti, l’accesso al campetto rimane condizionato al divieto di assembramento, con l’attività ludico-sportiva limitata alla pratica individuale nel rispetto dei canonici due metri di distanza dagli altri.
Dpcm a parte, il campetto sembra aver già fatto breccia nel cuore dei giovani residenti con la passione per la palla a spicchi, grazie anche all’apprezzabile connubio tra sport e arte, «tasselli fondamentali di una comunità unita», come dichiarato da Cristofori.
A questo proposito, è l’artista Andrea Tarli a prendere la parola per illustrare il significato e, in particolare, la valenza sociale della sua “Big Family”.
«Nella scelta del soggetto di questo murales ho fatto un percorso a ritroso: sono partito dal cromatismo lasciandomi ispirare dai colori del campo e dall’ambiente circostante, cercando poi di ricreare un’immagine che potesse allinearsi con il concetto di fruibilità di questo posto.
Da qui l’idea della “Big Family” di felini, in questo caso rappresentata da una tigre e un gatto, animali agli antipodi che vogliono suggerire che in fin dei conti siamo tutti uguali, pur nella diversità. Successivamente, ho inserito degli elementi che avessero a che fare con il basket, con i toni caldi che vanno a contrasto con lo sfondo scuro».
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