di Lino Manni
Mi siedo sul divano preoccupato, ma poi non avendo subìto gol nei primi dieci minuti mi rilasso. Un altro Ascoli, quello contro l’Entella, meglio disposto in campo rispetto alle precedenti gare. Una squadra affronta la partita con l’intenzione di fare bottino pieno. Purtroppo rimane solo l’intenzione. L’Entella, certamente inferiore all’Ascoli, non riesce però a sbloccare la partita. Un primo tempo tutto sommato tranquillo con solo conclusioni da lontano che non creano problemi a nessuno.
Alla squadra di Sottil manca l’ultimo passaggio. Forse avrebbe potuto fare meglio Bajic nelle sue conclusioni. Davanti all’ex mister Vivarini, irriconoscibile con barba lunga e coppola siciliana, il primo tempo scivola via.
Nella ripresa i giocatori dell’Ascoli si rendono conto che possono vincere e prendono in mano il centrocampo con un Sabiri a tratti immarcabile. Il fantasista manca di continuità, ma quando prende palla il gioco si accende. Sono pronto a saltare sul divano. Poi ecco il cartellino rosso che sprofonda la squadra che resta in dieci e si fa prendere dalla paura.
La decisione di Marinelli è un colpo più alla testa che alle gambe. Inutili le proteste di Dionisi al momento della sostituzione fa notare al quarto uomo (e si sente) che l’azione era partita da un angolo non concesso all’Ascoli. “Bisogna avere rispetto” grida al collaboratore di Marinelli. Poi l’espulsione di Kragl che sta in panchina.
La paura di perdere ed essere raggiunti in classifica dall’Entella prende il sopravvento. Alla fine il punto accontenta. Bianconeri sempre terzultimi ma il ritardo dai playout è ridotto grazie ai risultati degli altri campi.
La vittoria, questa sconosciuta, manca da cinque giornate. E nel prossimo turno torna al “Del Duca” un’altra vecchia conoscenza: mister Zanetti. Altra partita, altra storia. E spero anche un… altro risultato.
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