di Salvatore Mastropietro
Il pareggio casalingo contro il Venezia lascia l’Ascoli con meno amaro in bocca rispetto a quelli rimediati contro Entella e Pordenone. Il ritorno alla vittoria è sempre più una necessità considerando la classifica, ma il punto conquistato ieri può essere valutato da un punto di vista positivo se si considera l’andamento complessivo della partita. Non lo hanno nascosto nel post partita due colonne dello spogliatoio come Eramo e Leali e neanche Andrea Sottil. Quest’ultimo, pur non nascondendo un po’ di insofferenza per i troppi errori commessi dai suoi, ha sottolineato anche il valore dell’avversario.
Il Venezia si è confermato una delle squadre più sorprendenti dell’intero campionato, ma ieri ha messo in evidenza sia i suoi tanti pregi sia i suoi difetti. In primis, come evidente, la poca freddezza sotto porta, che ha permesso all’Ascoli di restare aggrappato al match e di pareggiare nel finale grazie ad una grande reazione scaturita in inferiorità numerica. L’ex di turno Paolo Zanetti, che tornava per la prima volta da avversario sul campo del “Del Duca”, è riuscito a dare un’impronta chiara ed offensiva alla propria squadra, ma è tornato ieri, suo malgrado, a casa con un bel po’ di rammarico.
Tra le file dei veneti il tecnico di Valdagno non era l’unico ex bianconero. Ben più legato ai ricordi dei tifosi ascolani è il suo vice allenatore Andrea Soncin, uno dei bomber più prolifici della storia recente del Picchio con 48 reti segnate in 158 partite disputate. Calcare il prato del “Del Duca” da avversario e non più con le vesti da attaccante non ha sicuramente lasciato indifferente il “Cobra”, che nel post partita ha affidato ai propri profili social un messaggio rivolto ai tifosi bianconeri che tanto lo hanno amato nei suoi trascorsi sotto le Cento Torri: «Impossibile spiegare a parole le emozioni che ho provato oggi. Appena entrato il profumo dell’erba mi ha riportato alle tante battaglie fatte in questo stadio, all’adrenalina prima del fischio d’inizio, alle corse dopo un gol. Senza tifosi il calcio non è lo stesso, ma certi posti conservano la stessa magia».
PRIMAVERA – Mentre sul campo del “Del Duca” maturava l’1-1 della prima squadra contro il Venezia, in quel di Sant’Egidio alla Vibrata la Primavera bianconera stava pian piano costruendo il primo successo stagionale. Il gol di Colistra nel finale ha permesso ai giovani del Picchio di superare la Lazio per 1-0 e di spezzare la maledizione – tra sfortuna e numerose beffe – che andava avanti da inizio campionato. I tre punti sono un premio anche per il lavoro svolto dallo staff tecnico guidato da mister Simone Seccardini, che in settimana ha ottenuto anche l’abilitazione per il ruolo di responsabile del settore giovanile, e dal suo vice Nico Stallone.
Se la prima squadra affrontava due ex come Zanetti e Soncin, la Primavera se ne trovava di fronte un altro come Leonardo Menichini. L’esperto tecnico classe 1953 è stato dal 1981 al 1985 una colonna della difesa del Picchio. Non ha mancato di ricordarlo in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook il vice allenatore dell’Under 19 bianconera Nico Stallone: «Prima vittoria, che emozione… Contro il grande Leonardo Menichini, allenatore della Lazio Primavera, un grande Uomo di calcio, un grande Uomo, un uomo di altri tempi, un uomo che ha fatto la storia del nostro Ascoli, rimettendoci una gamba, in tutti i sensi, ma erano altri tempi».
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