di Maria Nerina Galiè
Non ci voleva questa battuta d’arresto nella campagna vaccinale contro il Coronavirus che, nel Piceno, stava procedendo al ritmo di oltre 600 somministrazioni al giorno tra le sedi di Ascoli (Palasport di Monticelli) e San Benedetto (Palasport “Speca”).
Oltre ai richiami per gli over 80, che avevano ricevuto la prima dose di Pfizer dal 20 febbraio al 12 marzo (per loro il programma resta invariato –leggi qui), si continuava la vaccinazione di personale scolastico e forze dell’ordine e di altri anziani di oltre 80 anni che si erano prenotati per gli slot successivi e che, nel frattempo, erano stati ritenuti idonei anche per l’Astra Zeneca.
Da oggi, 15 marzo, potevano cominciare ad iniettare il farmaco anche i medici di medicina generale. Le dosi – arrivate da ancona appositamente per loro – erano già da sabato scorso nel frigorifero della farmacia ospedaliera di San Benedetto (leggi qui).
Ma si tratta dell’Astra Zeneca. Ed oggi l’Aifa l’ha sospeso in via precauzionale in tutta Italia, fino a che non sarà fatta chiarezza sul rapporto di causalità tra la somministrazione di questo vaccino e la morte di un docente di 58 anni, avvenuta nel Biellese a poche ore dalla somministrazione (leggi qui). Il secondo dopo il militare siciliano di 43 anni, la cui autopsia ha “scagionato” il farmaco.
«Se c’è anche il minimo dubbio, meglio fermarsi per qualche giorno.
Io però resto fiducioso nei vaccini e nella scienza».
Ad affermarlo è il dottor Italo Paolini, medico di famiglia di Arquata, pronto da tempo a mettersi a disposizione della popolazione nella campagna vaccinale (leggi qui).
«Oggi dovevamo ritirare l’Astra Zeneca ed iniziare la vaccinazione. Ma si è bloccato tutto».
C’è stata delusione in lei, per non poter iniziare la vaccinazione, e nei suoi assistiti?
«Avrò ricevuto almeno 80 telefonate solo oggi di persone che mi chiedevano informazioni.
Non è facile trasmettere certezze nell’incertezza generale.
Avevo qualche dubbio, e l’ho manifestato, sulla somministrazione di Astra Zeneca agli ultra ottantenni. Loro sono una categoria fragile. A qualcuno, nei giorni scorsi, ho consigliato di aspettare.
Però la scienza funziona, ne sono convinto e lo ribadisco».
Su cosa si basa la sua fiducia?
«I massimi esperti in materia hanno rilevato che i casi di trombosi sono stati ben al di sotto del rischio.
Poi c’è anche da dire che abbiamo un sistema di farmacovigilanza molto efficace. Anche davanti al più piccolo dei dubbi, si ferma tutto.
L’Astra Zeneca è stato somministrato in milioni di dosi e non è accaduto nulla. Questo conforta la validità del farmaco».
Sono comunque in diversi, soprattutto tra il personale scolastico, ad aver riferito di aver avuto febbre alta, dolori muscolari ed episodi anche violenti di vomito, dopo aver ricevuto l’Astra Zeneca.
Riguardo all’attuale campagna vaccinale, resta il fatto che ci sarà un rallentamento.
«Si allungheranno un po’ i tempi. Ci vorranno – ritengo – massimo 7 giorni per l’indagine, volta a capire se ci sono stati problemi nel processo di produzione dei due lotti interessati (quello sospeso lo scorso giovedì – leggi qui – e quello di oggi prima del blocco totale – leggi qui, ndr).
Ma abbiamo altre fecce nell’arco, se per l’Astra Zeneca dovesse andare male dopo le indagini. Pfizer e Moderna stanno aumentando la produzione ed è in arrivo anche il Johnson & Johnson».
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