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Vaccino, nelle Marche somministrato
l’83,6% delle dosi consegnate
Saltamartini: «In arrivo 133 sacche
di anticorpi monoclonali»

CORONAVIRUS – Il piano rallenta ma non si ferma. Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute in regione sono state inoculate 179.408 dosi su 214.570 vaccini consegnati. Quasi 60.000 gli over 80 che hanno aderito al piano. L'assessore regionale alla sanità: «Il nostro modello di organizzazione è oggetto di studio e verrà replicato»
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di Sandro Renzi

Sono 179.408 le dosi di vaccino somministrate dalla Regione Marche su 214.570  consegnate stando al report giornaliero del 16 marzo e che è possibile consultare sul sito del Ministero della salute, nella sezione  riservata al Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19.

In termini percentuali significa che è stato inoculato l’83,6% dei vaccini in dotazione. Un dato che pone la Regione al sesto posto in Italia, dopo Valle d’Aosta, Campania, Piemonte, Puglia, Provincia autonoma di Bolzano.

Tre punti percentuali in più rispetto alla media nazionale che si attesta all’80,1% con Regioni dove ancora si stenta a decollare. E’ il caso delle Calabria (68,7%), della Liguria (69,2%) o della “bianca” Sardegna ferma al 64,1% delle dosi somministrate.

Ad essere vaccinate sono state più donne nelle Marche, 107.433, a fronte di 71.975 uomini. Dando uno sguardo alle fasce di età che hanno potuto accedere prioritariamente al servizio si nota a vista d’occhio la preponderanza degli ultra 80enni (59.727) come peraltro disponeva il piano varato dal Governo. A seguire 30.488 persone appartenenti alla fascia di età 50-59 e poi 25.066 uomini e donne della fascia 40-49 anni e 17.979 soggetti della fascia 30-39 che precedono di  poco i 17.550 della fascia 60-69. Oltre 12.000 invece gli ultra 90enni già vaccinati e 11.575 i ragazzi e e ragazze di età compresa tra i 20 ed i 29 anni.

Si tratta di numeri che ovviamente tengono conto dei vaccini fatti anche ad alcune categorie professionali a rischio come i sanitari, le forze dell’ordine e gli insegnanti. Adesso il piano, che potrebbe subire anche un ritardo dopo il blocco delle somministrazioni di vaccini prodotti da Astrazeneca deciso da Aifa, prevede che le prenotazioni si aprano proprio ai nati tra il 1942 e il 1961 già a partire da fine marzo.

L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini

Tra le professioni e le categorie vaccinate prioritariamente nei 48 punti predisposti dal sistema sanitario regionale ci sono proprio gli operatori sanitari e socio-sanitari che da un anno lottano in prima linea contro la pandemia.

Nelle Marche ne sono stati vaccinati 63.638, un numero che eguaglia gli over 80 (63.651). Con loro 26.608 uomini e donne che appartengono al “personale non sanitario”. Sono invece 9.020 gli ospiti delle strutture residenziali che hanno ricevuto il vaccino. Con l’avvio della seconda fase, il piano ha esteso la profilassi al personale scolastico (10.847) ed ai componenti delle forze dell’ordine (5.644). Questa la fotografia.

«Il modello basato sulla concentrazione dei punti vaccinali funziona, tant’è che verrà replicato anche in altri territori e Regioni -conferma l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini- . Oggi (ieri ndr) sono arrivati altri 20.000 vaccini di Pfizer ma destinati a coloro che hanno ricevuto la prima dose. In attesa di conoscere le decisioni dell’Ema sul vaccino AstraZeneca (sono 21.971 le dosi bloccate nelle Marche dall’Aifa) si procede con i vaccini che abbiamo a disposizione. Il prossimo passo sarà la consegna di dosi di Moderna e appena disponibili anche di Johnson&Johnson ai medici di famiglia mentre quelli prodotti da AstraZeneca, una volta chiarita la vicenda, saranno posti a disposizione delle aziende».

«Il piano vaccini e la sua organizzazione prendono lo spunto dallo screening di massa che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi testando il 20% della popolazione e scoprendo 1.500 positivi per arginare l’insorgere di focolai -prosegue Saltamartini-. Siamo tra le prime realtà che potranno sperimentare anche la cura con anticorpi monoclonali. Sono in arrivo infatti 133 sacche che potranno essere utilizzate nei pazienti affetti da Covid 19 ma non ospedalizzati».

Serviranno per curare i pazienti più a rischio entro una decina di giorni dalla comparsa dei sintomi e potranno essere indirizzate anche alle fasce più giovani grazie ad una sperimentazione che vede le Marche in prima linea. Sia l’Agenzia italiana del farmaco che l’Iss hanno infatti dato il via libera al loro utilizzo.

A livello Italia il report evidenzia che sono state somministrate 6.883.378 dosi a fronte di 8.597.500 vaccini consegnati e che 2.070.825 sono le persone coperte già da due dosi. Sono invece 1787 i punti vaccinali sparsi da nord a sud del Paese. A fare la parte del leone sono i vaccini della Pfizer/Biontech (5.908.500), a cui seguono 2.196.ooo dosi di AstraZeneca e 493.ooo di Moderna. 


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